I campioni d’Europa salutano la Champions League. Doveva essere la partita perfetta per entrare nella storia ed invece è stata una nuova occasione per dimostrare che quest’anno le cose non vanno molto bene. I tifosi interisti pregavano per il miracolo impossibile, ma sarebbe andata bene anche una vittoria di misura che non portasse la qualificazione ma tenesse alto l’onore. Invece, ancora una volta, nella partita in cui bisogna mostrare i denti, i campioni diventano cuccioli indifesi. D’accordo, “manca la benzina”, dice Leonardo, ma quando è stata usato tutto questo carburante? Contro Juventus, Bayern Monaco all’andata, Milan e Schalke (nelle partite importanti) i neroazzurri sono entrati in campo molli e senza il carattere giusto. Se l’atteggiamento fuori dal campo, nel continuo tentativo di superare i propri limiti, da continuità alla fantastica annata dei 5 trofei, il mordente in campo non è minimamente paragonabile a quello del triplete. Manca la “cattiveria sportiva” che ha portato l’Inter sul tetto d’Europa. Inoltre continua a preoccupare l’incapacità della difesa a non subire reti. Il reparto arretrato ha incassato gol grossolani e non riesce a trovare l’ equilibrio necessario ad una grande squadra.
Restano due trofei e bisognerà giocarseli fino in fondo. Nel calcio non esiste l’impossibile e questa sera è stato dimostrato da chi credeva di poter passare il turno. La sconfitta fa parte della ricerca della vittoria. Il primo passo per vincere è credere di poterlo fare, il secondo è faticare per un risultato ed il terzo è non porsi limiti.