Un’altra sconfitta per l’Inter, la decima di questo campionato. I neroazzurri perdono anche contro il Bologna e confermano il periodo nero. A distanza di pochi giorni dalla partita col Novara, anche la squadra emiliana espugna un San Siro divenuto terra di conquista delle piccole. La squadra di Ranieri appare in balia della paura e dimostra di avere una grossa ansia da prestazione. In difesa cambiano gli uomini ma non i gol presi, che sono sempre troppi. Il possesso palla è sterile e senza idee di costruzione. Le poche occasioni per segnare sono sprecate dagli attaccanti. Il tifoso non capisce e si chiede: cosa sta succedendo?
Ovviamente non c’è una sola responsabilità, ma i problemi della Beneamata sono da suddividersi in percentuali più o meno grandi tra i diversi attori in scena.
La situazione societaria appare a tutti molto confusa, Moratti non riesce a tenere la dirigenza unita ed è venuta meno la fiducia in alcuni uomini importanti all’interno della struttura gerarchica neroazzurra. Il continuo riferimento al fair play finanziario da una parte viene utilizzato per giustificare le cessioni di giocatori importanti, dall’altro per nascondere gli investimenti sbagliati. Moratti in due anni ha speso decine di milioni, ma ha speso male. Inoltre nella scelta degli allenatori la società è stata negli ultimi due anni approssimativa; non c’è stata nessuna costruzione di un progetto continuativo e serio su cui appoggiare tutta la fiducia della dirigenza.
Ranieri è stato tanto bravo nel recuperare una squadra sull’orlo del baratro quanto veloce nel far ripiombare nella sfiducia una squadra che sembrava rigenerata. L’Inter deve capire i propri limiti e giocare utilizzando le armi che in questo momento ha in suo possesso.
Zanetti e compagni in questo momento non sono in grado di giocare da grande, bisogna essere più umili e non avere la presunzione di credere che la partita verrà vinta solo per il fatto di essere l’Inter. Il Milan per esempio giocando chiusi e in contropiede, da provinciale, sta facendo molto bene in campionato.
Mercoledì c’è un primo crocevia fondamentale della stagione, il più importante da settembre a oggi. È importante capire una cosa fondamentale: in Francia non ci sarà Ranieri che si gioca la panchina, ma una squadra che si gioca la stagione.
I calciatori neroazzurri non hanno bisogno di stimoli per questa partita, ma di una guida sicura che incanali la loro fame e che la alimenti con il giusto combustibile e con il giusto ossigeno.