Cambia il modo di giocare, ma non cambia il risultato. La sconfitta dell’Inter ormai non fa più notizia. Nonostante una partita giocata alla pari con i francesi, i neroazzurri subiscono il gol del ko al terzo minuto di recupero. Ranieri schiera una formazione spregiudicata per le proprie abitudini inserendo, accanto a Snejider, Zarate dal primo minuto dopo mesi. Davanti gioca unica punta Forlan, che finalmente può essere schierato in Champions League. Il Marsiglia lascia diversi spazi e la prestazione dei giocatori interisti comincia a sembrare quella che normalmente dovrebbe essere. Nel primo tempo i francesi non sono mai pericolosi, tuttavia anche l’Inter non affonda e non riesce a segnare con le poche occasioni che crea. Nel secondo tempo il copione si ripete, entrambe le squadre non vogliono affondare per non rischiare di prendere il gol. Ranieri decide di tornare se stesso e toglie Zarate per inserire un centrocampista. I francesi prendono subito in mano il campo e segnano il gol che fa mettere le mani sulla testa a Samuel e compagni. Il tecnico romano si presenta ai microfoni sorridente come sempre e ostentando una sicurezza e una serenità che i suoi calciatori sembrano aver perso da tempo. Le colpe vengono come sempre date ad episodi e alla sfortuna, mentre sarebbe più corretto analizzare meglio gli stessi episodi e lavorarli in settimana per migliorarsi invece che restare sempre statici nei propri errori. Ranieri deve restare su quella panchina, perché è in grado di portare l’Inter al terzo posto. Tuttavia bisogna comprendere che la partita giocata meglio ieri è frutto di come ha giocato l’avversario. Nel campionato italiano le squadre giocano chiuse, pronti per le ripartenze. L’Inter vorrebbe giocare allo stesso modo, ma per vincere si sbilancia e perde le partite. Il lavoro da fare è tanto; il terzo posto e la qualificazione sono ancora possibili. Non bisogna costruirsi complessi, ma lasciare che lavoro, concentrazione e serenità, diano i frutti che devono dare. L’Inter paga gli errori di una società in confusione che ha festeggiato troppo e progettato nulla. La riconoscenza verso squadra e dirigenza per quanto fatto negli ultimi anni è grande, ma senza isterismi e follie, i tifosi chiedono che in corso Vittorio Emanuele, Moratti e soci provvedano a scegliere gli uomini giusti in ogni ordine di gerarchia per tornare ad essere l’Inter.

Non c’è più tempo da perdere, è il momento di prendere decisioni importanti per il futuro.