L’Inter infila un’altra sconfitta in campionato, l’ottava di questa stagione, e lo fa subendo quattro reti senza segnarne nemmeno una. I neroazzurri entrano all’Olimpico molli e senza cattiveria agonistica; dopo pochi minuti sono in balia del gioco giallorosso e vi restano per tutti i novanta minuti. Il triplice fischio finale è per i giocatori della beneamata una liberazione.  Ranieri è sicuramente un allenatore esperto e preparato, ma, come più volte detto, non riesce a trasmettere ai suoi calciatori quella rabbia e quella determinazione che ogni sportivo ha bisogno per dare il massimo psicologicamente e fisicamente. Inoltre ultimamente le sostituzioni che decide oltre che lasciare dubbi, non sono nemmeno efficaci. Contro la Roma la scelta di togliere un attaccante per un centrocampista, giustificata dal tecnico per equilibrare il centrocampo, lascia perplessi o forse conferma l’incapacità di dare mordente per provare a recuperare una partita che sembra persa. L’Inter ci ha abituato spesso a grandi rimonte, ma per farlo non ci vuole equilibrio tecnico, ma grande fame, voglia e anche rischio tattico.

Dopo il filotto di vittorie consecutive si parlava di scudetto, ora si parla di crisi. La verità è che l’Inter è la seconda squadra per qualità in Italia, ma è prima per anzianità dei giocatori. Tuttavia la causa più grande di queste due annate altalenanti e camaleontiche è che i calciatori sono senza una guida carismatica e determinata. Inoltre gli allenatori che si sono seduti sulla panchina dell’Inter in questi anni, hanno convissuto con l’idea di essere “a corta scadenza” senza la totale fiducia della società di cui ogni allenatore, anche se non lo ammetterà mai, ha estremo bisogno.

Ranieri probabilmente arriverà a giugno e poi andrà via, la professionalità porta a cercare di fare il massimo, ma è chiaro che non è come combattere per un proprio progetto creato su misura.

La totale mancanza di progettazione, la scarsa fiducia verso i tecnici scelti, le diversità sul piano tattico e tecnico degli allenatori assunti, la mancanza di ricambi generazionali di alto livello e l’atteggiamente viziato dei calciatori sono i maggiori problemi della società neroazzurri.

La grande qualità e la professionalità di calciatori e allenatori sono invece quello che fa sperare per l’immediato futuro  i tifosi neroazzurri, che sono convinti che in un campionato mediocre come quello italiano quest’anno, l’Inter possa ancora scrivere pagine meravigliose.