Qualcuno salvi i neroazzurri. Questa Inter sembra sopita in un sonno piatto senza segnali di risveglio. Le cause, tante, sono state sviscerate il più possibile dagli addetti ai lavori. Quello che lascia tuttavia straniti è l’apparente disinteresse della società nel cercare le soluzioni ai problemi. Sembra che Moratti sia indifferente alla situazione incredibile che ha colpito la squadra quest’anno. Come già detto più volte, questi giocatori compongono un organico più che sufficiente per competere in campionato mediocre come quello italiano, ma sembra che nessuno se ne renda conto. Questa ignavia che permea la società neroazzurra ha contagiato purtroppo anche giocatori e allenatore; così ogni partita esce solo la rabbia dei tifosi, gli attori più attivi di questa triste storia. Il disordine che si vede in campo è figlio di una confusione che c’è in panchina e nella società. L’allenatore non ha la minima idea di come uscire da questo tunnel e continua a cambiare uomini e moduli sperando che qualcosa scatti, tuttavia con soltanto la fortuna non si va molto lontano. Senza un’idea precisa i giocatori, soprattutto quelli giovani, non riescono a trovare l’equilibrio necessario per dare continuità e forma al gioco. La dirigenza appare la parte più in confusione dell’azienda Inter. La favola del Fair play finanziario serve a mascherare investimenti sbagliati e poca appetibilità della maglia neroazzurra. Le decine di milioni spesi in malo modo dopo il Triplete del 2010 sono sintomo di una possibilità di spesa utilizzata male. Ormai è chiaro che non si può sperare di avere top player internazionali, ma i buoni giocatori devono essere la priorità per una grande squadra come l’Inter.Il mercato sudamericano non è certo il pane quotidiano dei dirigenti neroazzurri e i giovani che dopo pochi mesi ad Appiano hanno dovuto liberare la camera sono troppi.Se da una parte si può capire che un’azienda indebitata cerchi di limitare le spese vendendo e tagliando gli alti stipendi, dall’altra non è comprensibile come si possa entrare in una spirale distruttiva senza speranza di competitività.Da troppo tempo e da ogni parte si chiede un Progetto chiaro al presidente Moratti. Non si possono sentire dichiarazioni contrastanti ogni settimana, a seconda di come sia andata la partita.
Se si vincono un po’ di partite l’organico è già competitivo, dopo diverse sconfitte bisogna fare una rivoluzione e rifondare l’Inter, quando la prestazione è buona si sente dire che forse ci sarà qualche ritocco alla rosa. Chi guida l’Inter deve avere un’idea chiara, puntare alla vittoria e farlo nella maniera consona a questa grande società. Inutile aggiungere che l’uomo forte della società che ha avuto e trasmesso una sola idea chiara all’ambiente, ha portato in bacheca tutti i trofei che c’erano a disposizione.