L’Inter ha finalmente un nuovo allenatore. Problemi finiti? Assolutamente no, però…. Si conclude con un comunicato ufficiale della FC Internazionale l’esperienza all’Inter dell’allenatore ex Juve. Ranieri dopo un primo approccio ottimo non ha saputo più raddrizzare i risultati della propria squadra, perdendo man mano il controllo della situazione. L’allenatore testaccino ha fatto di tutto per farsi cacciare dal presidente, cambiando moduli, formazioni e giocatori senza un filo logico e non prendendosi mai le responsabilità delle numerose sconfitte. Moratti tuttavia ha aspettato tanto, rispetto il suo solito, ad allontanare il tecnico dalla panchina, sperando in un miracolo che non è avvenuto. La “nuova” pazienza del numero uno neroazzurro è data dal senso di colpa per la situazione, che è dovuta in grande parte ad errori di progettazione ed alla poca lungimiranza della società.

Il nuovo allenatore è giovane, arriva dalla primavera ed ha già vinto la Champions dei “piccoli”. La grande capacità di Stramaccioni è stata quella di costruire un gruppo unito capace di remare insieme verso un obiettivo. Come più volte rilevato, attualmente il grande problema dei neroazzurri sono proprio gli stimoli e la concentrazione verso una metà. La domanda di tutti gli appassionati è come farà un allenatore più giovane di Zanetti, ha farsi seguire da campioni che hanno vinto tutto. La risposta la devono dare i giocatori stessi, senza atteggiamenti da prime donne e con tanto lavoro sul campo. Il nuovo allenatore è carismatico ed ha molte idee innovative, se riesce ad instaurare la giusta sintonia con i propri calciatori può diventare importante per il futuro dell’Inter. L’entusiasmo che indubbiamente ha portato questo giovane tecnico è grande, le parole dette in conferenza e nelle interviste sono state intelligenti e corrette. Ha saputo mostrare sicurezza e umiltà ed è stato perfino accostato, esagerando, a Mourinho.

Senza correre troppo con la fantasia, l’imperativo deve essere un lavoro concertato tra allenatore e giocatori. Questo finale di stagione deve essere la base per il progetto futuro della nuova Inter che da qualche mese i piani alti di Vittorio Emanuele continuano a sbandierare. Moratti e tutta la società creda in lui, fino in fondo, anche nelle difficoltà.

Sappiamo che se un dubbio si insinua nella dirigenza, l’ambiente degenera subito. Dall’altra parte la società del biscione sa farsi infiammare dall’entusiasmo e con esso sa volare raggiungendo le vette più alte.