Un pareggio con il sorriso amaro. L’Inter prova a tornare pazza rimontando due gol presi in casa con il Catania, ma alla fine riesce a portare a casa solo un punto. Si interrompe con un pareggio la striscia negativa dei neroazzurri in un febbraio nero che i tifosi sperano di lasciarsi alle spalle. La “pazzerella” Inter non entusiasma nemmeno ieri e subisce due reti nel primo tempo ai primi due tiri in porta. La difesa ballerina continua il suo valzer impacciato e la squadra di Ranieri entra negli spogliatoi tra i fischi del pubblico. Il sintomo peggiore di questo periodo negativo dei neroazzurri è l’incapacità di reagire quando la squadra sta perdendo. Contro i siciliani, i calciatori che escono dagli spogliatoi somigliano a quelli che nel DNA avevano la voglia di non mollare mai. Milito corre per quattro, Zanetti suona la carica ed un Forlan fuori posizione macina cross fuori misura. Il paziente non è certo guarito, ma la voglia questa volta si vede, e proprio dai piedi del Cacha arriva la rete che restituisce fiducia al pubblico e alla squadra milanese. L’allenatore testaccino dimostra di aver imparato qualcosa in questa esperienza all’Inter ed invece di togliere la consueta punta, dona freschezza al centrocampo inserendo Poli e Obi, per i più spenti Cambiasso e Palombo. L’Inter comincia a girare più velocemente, Forlan disegna un assist per il Milito ed il principe, dopo essersi aggiusta la palla, tira con tutta la rabbia che ha in corpo. Il pallone si infila fortissimo sotto la traversa, è pareggio ed ora lo stadio ci crede. I neroazzurri spingono e inevitabilmente il Catania prova ad approfittarne. La difesa continua il suo ballo ed i siciliani hanno diverse occasioni per chiudere la partita. Tuttavia l’opportunità più clamorosa capita sui piedi di Pazzini che, tutto solo, a due passi da Carrizo, tira addosso al portiere sudamericano. Un errore incredibile fa tornare tutto l’ambiente con i piedi per terra. Pareggiare a San Siro contro il Catania non è un buon risultato, lo diventa perché il periodo è dei peggiori per i neroazzurri. Tuttavia appare lampante che i problemi ci sono ancora e quanto fatto ieri è una piccola fiamma che deve essere alimentata. La stagione volge al termine e la strada da percorrere si accorcia: c’è ancora molto da lavorare. Infine, le lacrime di Cambiasso, senatore e guerriero di tante vittorie, colpito dai propri tifosi. Ne emerge la sensibilità di un gladiatore ripudiato dalla folla che lo ha amato e per la quale lui ha sempre combattuto.

Affiorano così anche i limiti di un tifo tipicamente interista, che fischia i nuovi acquisti non appena sbagliano un passaggio, mugugna quando un giovane perde la palla ed è anche capace di ferire un campione che per loro, in cinque anni, ha conquistato il mondo.