La stagione dell’Inter si conclude coerentemente con la sconfitta numero 14. Stagione pessima per i neroazzurri. Nonostante la delusione per il campionato scorso, quest’anno Javier Zanetti e compagni hanno anche fatto peggio dell’anno precedente. L’Inter sta diventando una provinciale, una compagine da metà classifica. Contro la Lazio la squadra del biscione va in vantaggio, ma come successe a Parma si fa rimontare e travolgere.
I neroazzurri entrano in campo poco motivati e senza crederci troppo nell’Europa che conta. Trovato il gol su rigore con Diego Milito in un primo tempo positivo, la Lazio mostra più determinazione e vince la partita con tre gol nella porta di Luca Castellazzi.
Sesto posto e vacanze corte per i giocatori delle beneamata che già il 2 agosto dovranno essere in campo per i preliminari di Europa League. Non è la Champions, ma la competizione europea minore è molto più importante di quanto si pensi in Italia. Dovrà essere un obiettivo vero per la prossima stagione, ma ogni possibilità della società neroazzurra in campo nazionale e internazionale passa inevitabilmente dal mercato che verrà fatto.
Si parla da mesi di rivoluzioni e rifondazioni, ma il presidente non si è mai pronunciato a riguardo. Il tifoso ha bisogno di sapere cosa si vuol fare in corso Vittorio Emanuele. Da due anni la strada del mercato neroazzurro è lastricata di fallimenti e indebolimenti dell’organico. Bisogna cambiare assolutamente il trend. Non si chiede al presidente di comprare i migliori giocatori del mondo; bisogna partire da una dimensione nazionale-continentale, per poter essere competitivi in Italia e in Europa League. I giocatori in uscita e in entrata dovranno essere ufficializzati presto, in maniera da essere pronti con l’organico quasi definitivo già per le prime partite di preliminare.
Finisce un’altra stagione calcistica, facendo scivolare in ricordi lontani i trionfi neroazzurri del 2010. Serve un nuovo corso per l’Inter, che merita posizioni ben più alte rispetto a quelle ottenute ultimamente. La dirigenza si ricordi che non è l’Inter, ma solo una guida momentanea di questa prestigiosa maglia…
…che ha sempre vissuto nella gloria e nell’onore delle vittorie e che richiede grandi responsabilità a chi ha il privilegio di direzionarla.