Un’altra vittoria lontani da San Siro rimette in scia l’Inter per il campionato. Contro il Chievo i neroazzurri non giocano bene, ma trovano i tre punti vincendo per 2-0 sul campo dei veronesi grazie alle reti di Alvaro Pereira e di Antonio Cassano. Come spesso si dice “questo è il calcio”. Contro il Siena la squadra di Stramaccioni aveva espresso a tratti un buon gioco raccogliendo una pesante sconfitta a San Siro. Con i veneti Zanetti e compagni faticano fin da subito e rischiano nel primo tempo, ma grazie agli unici due tiri in porta, portano a casa un’importantissima vittoria.
Il giovane allenatore romano dice di non esaltarsi per questo risultato positivo, poiché il cammino è lungo ed il lavoro da fare è molto. Questa squadra ha bisogno di tempo per crescere, ed ogni partita è un passo in avanti verso la creazione di un’identità dei neroazzurri. Avevamo sottolineato l’importanza dei risultati mentre era in atto questo processo di maturazione del progetto e a Verona l’Inter ha risposto sul campo.
Per l’Inter problemi superati? Tutt’altro. Il reparto difensivo ha trovato equilibrio con il nuovo assetto a tre, ma si è fatto comunque bucare in qualche occasione e non ha subito gol grazie agli errori degli attaccanti di Di Carlo e ad un super Handanovic in porta. Il gioco sulle fasce richiesto da Stramaccioni non ha decollato ed i reparti avanzati sono rimasti molto statici dialogando troppo poco tra loro.
Pochi giorni per lavorare e domenica sera si scenderà di nuovo in campo contro una Fiorentina in splendida forma. I viola hanno bloccato la corsa della Juventus ed avrebbero meritato la vittoria: non sono riusciti a trovare la via della rete, ma hanno senza dubbio espresso un gioco molto bello da vedere. I neroazzurri sono dunque chiamati ad una sfida molto difficile, nuovo termometro per individuare a che punto è il progetto Inter. La Fiorentina gioca a viso aperto con la palla fra i piedi; sarà quindi una partita vera, giocata a centrocampo, ricercando il possesso palla per la supremazia del terreno di gioco. Stramaccioni non dovrà pensare a come scardinare la barriera difensiva, come spesso accade per le partite interne contro le piccole, dovrà invece concentrarsi su come disporre in campo una squadra che sia in grado di interpretare la fase difensiva e la fase offensiva con grande equilibrio.
Dopotutto, questo è il calcio. E magari la partita più difficile finora sarà la volta buona per “espugnare” lo stadio Meazza.