Un punto per una deludente Inter contro il Torino. Il pareggio a San Siro lascia tutti insoddisfatti e cominciano a sentirsi i primi fischi da parte dei tifosi. Il progetto Inter sembra avere un momento di inflessione negli ultimi tempi, apparendo spesso sfiduciata. I neroazzurri non riescono più a convincere e l’unità di spogliatoio non nasconde assolutamente la mancanza di gioco e la poca brillantezza. La fase difensiva soffre ogni azione degli avversari e la media dei gol subiti, uno a partita, rispecchia il momento no del reparto arretrato. La costruzione di gioco è lenta e statica; raramente viene creata superiorità numerica saltando l’uomo e i movimenti di attaccanti e centrocampisti sono banali  e minimi. Le fasce corrono su due binari fissi senza mai tagliare, i centrocampisti non fanno inserimenti rapidi e globalmente non c’è mai il cambio di ritmo, che resta sempre basso. Sicuramente manca qualità, ma l’impressione data da Zanetti e compagni nelle ultime partite è di una squadra con poche idee e pure confuse. I punti persi negli ultimi tempi pesano nella crescita di un progetto che, sebbene con la calma fisiologica della costruzione, deve crescere esponenzialmente partita dopo partita. Restano pochi giorni prima della chiusura del mercato invernale e ad oggi è arrivato solo Tommaso Rocchi, finora poco utilizzato. L’imminente cessione di Coutinho potrebbe portare a Milano il tanto agognato Paulinho, ma non si capisce la strategia della società. Coutinho è giovane e promettente, privarsene vuol dire rinunciare ad un investimento cominciato tre anni fa e in cui la società sembrava credere. Tuttavia il brasiliano è stato utilizzato pochissimo e non ha avuto la continuità necessaria per crescere ed esplodere. Negli ultimi anni il mercato neroazzurro ha attuato cessioni importanti, l’ultima con Sneijder, ma non ha saputo realizzare acquisti degni di sostituire i campioni andati via. Guarin, Juan Jesus e Palacio sembrano poter essere giocatori importanti  per il futuro neroazzurro, ma non bastano. La società deve avere una strategia chiara, se vuole davvero riaprire un ciclo vincente. Con l’arrivo di Stramaccioni si sarebbe dovuto costruire la nuova Inter attorno a Wesley Sneijder, questa estate ci si concentrava su Coutinho e Alvarez, ed ora si parla di Guarin come leader in campo in attesa che arrivi Paulinho.

È necessario tracciare un percorso chiaro e seguirlo, cominciando da subito.