L’Inter si traveste da Babbo Natale e regala ai tifosi la vittoria del derby a pochi minuti dalla fine, guadagnando tre punti importanti e tanta fiducia in vista della ripresa del campionato. La stracittadina milanese regala 90 minuti a corrente alternata. Nel primo tempo il Milan sembra avere più benzina e un approccio più determinato costruendo il gioco, mentre i neroazzurri provano a ripartire. Handanovic aiuta i rossoneri ad essere un po’ più pericolosi con uscite a vuoto, che però non vengono sfruttate dai milanisti. L’Inter fatica a costruire e trova pochi spazi nelle ripartenze. I primi 45 minuti della squadra di Mazzarri sono quasi imbarazzanti quando si tratta di ripartire dal portiere. Il pressing rossonero mette in seria difficoltà e ridicolizza la retroguardia neroazzurra, che si schiaccia dietro e spesso perde palla. Nel secondo tempo la musica cambia. Il Milan cala e l’Inter prende entusiasmo. Sulla spinta di Nagatomo e Jonathan i neroazzurri cominciano a costruire azioni pericolose. Un’ovazione di San Siro accompagna l’ingresso del giovane Kovacic, che prende il posto di un deludente Taider. Il croato ripaga la fiducia dal pubblico muovendosi continuamente tra le linee. Finalmente si intravede anche la maturità, oltre alla classe già ben nota. Mateo è un moto perpetuo che smista palloni per i compagni rendendo più efficace il gioco. Tutti i calciatori neroazzurri, spinti dal pubblico, nonostante la protesta silenziosa della curva Nord, cominciano ad alzare i ritmi. Il Milan non riesce a ripartire ed anche l’ingresso di un dimenticato Kuzmanovic, risulta molto efficace. Sull’ennesima spinta in fascia di Jonathan, Guarin trova il rasoterra perfetto per il colpo di tacco di uno straordinario Palacio. L’attaccante argentino corona una prestazione di enorme sacrificio. Il Trenza, lasciato solo per quasi tutta la partita, trova un tocco sublime che manda in delirio tutti i tifosi interisti, curva Nord compresa. La vittoria è importante, sia per i singoli tre punti, sia per il morale e la fiducia che più infondere nello spogliatoio. La partita dell’Inter, tuttavia, non è stata delle migliori. Nel primo tempo Palacio ha dovuto lottare e correre dietro ogni pallone, dovendo affrontare spesso tre calciatori avversari, senza avere mai un compagno vicino. I movimenti senza palla…
… non sono esistiti e la difficoltà nell’impostare il gioco è stata quasi imbarazzante. Solo nel secondo tempo, con un Milan calato enormemente, sono aumentati i ritmi ed i movimenti senza palla. Una squadra come l’Inter non può permettersi di essere soggetta al risultato e accendersi solo quando si entusiasma. Serve la cattiveria agonistica e la concentrazione, anche quando si è in difficoltà. Occorre che Mazzarri lavori in tal senso. Questa squadra deve maturare, e deve farlo in fretta. Il girone di ritorno comincerà a dare qualche risposta. Nel frattempo, dopo un vittoria contro il Milan, è giusto denunciare l’ennesimo maltrattamento arbitrale subito dai neroazzurri, che nonostante l’abitudine, si sono stancati di vedersi ogni domenica penalizzati.