L’Inter cresce, ma non riesce a vincere. Dopo la disastrosa partita contro la Lazio e la deludente eliminazione dalla Coppa Italia contro l’Udinese, i neroazzurri dimostrano di essere in crescita, ma non abbastanza per portare a casa i tre punti. Contro il Chievo, Mazzarri vara un nuovo modulo con Alvarez e Kovacic dietro l’unica punta Palacio. Nei primi dieci minuti di gioco segnano prima Paloschi e poi Nagatomo. I neroazzurri dimostrano una buona risposta al gol preso dopo pochi minuti e prendono la partita in mano. Il Chievo cerca di ripartire in contropiede, ma non vedrà più la porta di Handanovic per 90 minuti. Nonostante la netta superiorità dei padroni di casa, il risultato non cambierà più. L’Inter, ad inizio stagione miglior attacco di serie A, fatica ad arrivare alla conclusione. La costruzione di gioco è spesso per vie orizzontali e le verticalizzazioni sono spesso imprecise e preda di difese schierate in un italico catenaccio vintage. La sterilità del gioco dei neroazzurri è comunque un passo avanti dopo la vergognosa sconfitta contro la Lazio. Contro i veneti si è vista un’Inter a cui sembra tornata un po’ di fame. L’approccio alla partita è stato migliore rispetto a quello avuto nelle ultime uscite. È chiaro che manca la qualità. Contro squadre chiuse diventa fondamentale avere chi è in grado di saltare l’uomo e dare profondità. In questo momento l’Inter alterna buone giocate ad errori grossolani. Tenere il possesso di palla senza concludere in porta risulta limitante, tuttavia la squadra vista lunedì a San Siro, lavorando molto, può dare segnali positivi all’ambiente. Quando non ci sono qualità eccellenti diventa fondamentale l’atteggiamento mentale e la preparazione tattica ed atletica. Troppo spesso nelle ultime partite l’approccio alla partita è stato molle e confuso. Domenica contro il Genoa bisogna vincere, per ritrovare fiducia e proseguire nel percorso di crescita che è sembrato essersi interrotto. Kovacic e Botta…
… devono trovare i minuti di gioco necessari per maturare e dimostrare di essere da Inter. In attacco serve più lucidità e nel reparto difensivo è necessaria la massima concentrazione. Contro il Chievo l’arbitro ha commesso due errori gravissimi; se contro la Lazio la vergognosa prestazione dei neroazzurri surclassava qualsiasi errore arbitrale, contro i veneti il risultato è stato falsato dal “fischietto”. Bisogna capire quando è giusto prendersi le proprie responsabilità, ma è onesto anche individuare le colpe esterne di una serie negativa di prestazioni e risultati. Il sentore che gli arbitri stiano facendo pagare qualcosa all’Inter c’è da diverso tempo, anche se nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente. La speranza è che non sia sistematico e voluto, ma per chi aveva questa speranza anche quando Moggi distruggeva il calcio italiano, è difficile crederci.