L’Inter non sa più vincere. Crescono le prestazioni, ma continuano a tardare i tre punti. Sul campo quasi impraticabile di Genova, i neroazzurri arrivano spesso vicino al vantaggio, trovando spesso un super Perin a negare la rete. A pochi minuti dalla fine il Genoa trova il gol vittoria sugli sviluppi di un calcio d’angolo e condanna l’Inter ad un’altra settimana di passione. I numeri statistici delle ultime partite della beneamata, sono impietosi e delineano un quadro preoccupante. Nelle ultime 9 gare Zanetti e compagni hanno vinto una sola partita. Numeri tragici per una squadra che vuole crescere e costruire il proprio futuro. La pressione sulla squadra di Erick Thohir continua ad aumentare, ma le prestazioni mostrano calciatori impauriti e confusi. L’atteggiamento dimesso sta annullando completamente il vantaggio, di cui si è molto parlato ad inizio stagione, di giocare una sola partita ogni sette giorni. La squadra lavora tranquilla nella settimana, ma durante i 90 minuti non riesce ad esprimersi come vorrebbe. Serve la “fame” vera; la cattiveria agonistica che si era vista a settembre.  È chiaro che quello che si vede in campo rispecchia la confusione e l’indecisione che la società sta attraversando in questo periodo. Il presidente è lontano e le sue dichiarazioni non riescono a tranquillizzare tanto i giocatori quanto i tifosi. Non esiste un uomo forte della società e tutto ricade sulle spalle di Mazzarri, che non sembra in grado di reggere tutto da solo. Serve un segnale da parte del capo della società, è fondamentale creare un blocco unico che vada dai giocatori al presidente, passando da allenatore e dirigenti. È necessario dare una forma vera, sincera e precisa ad un’azienda che, in questo momento, sembra una nave abbandonata che naviga a vista trasportata dalle onde. Che sia l’anno di transizione, l’anno zero o l’ultimo anno di un ciclo vincente, ciò che è importante, al di là di come lo si chiami, è che esista una società che funzioni. I tifosi sono stanchi di leggere dichiarazioni di facciata, proclami e scusanti, spesso goffamente in antitesi tra loro. Thohir guidi in prima persona o metta qualcuno a farlo al posto suo, ma dia un segnale forte. Mazzarri continui a lavorare sull’approccio alla gara e i giocatori dimostrino di essere uomini e professionisti. È il momento di dare tutto per la maglia neroazzurra.