La stagione è cominciata da due mesi abbondanti e i primi bilanci dicono che l’Inter è una squadra altalenante, senza troppe velleità. Sulla carta le prime partite dei neroazzurri sembravano potessero aiutare la squadra ad ingranare, costruendo una buona base di partenza dopo un annata, quella scorsa, deludente. Lo scorso anno allenatore e dirigenti si erano trincerati dietro all’alibi “dell’anno 0”, della ricostruzione e di un inizio di un nuovo ciclo. Ora dopo le prime dieci partite di campionato, quattro vittorie, tre pareggi e tre sconfitte, in un inizio di campionato considerato in discesa, cosa si può dire? Di sicuro c’è che l’Inter, nonostante alcuni interpreti siano cambiati, è la stessa dello scorso anno: una squadra che butterà via molti punti con le piccole, farà alcune buone prestazioni negli scontri diretti riuscendo talvolta a prendere qualche punto ed arriverà, di nuovo e grazie ad un livello mediocre del campionato, tra le prime 5. La terza posizione in questo momento appare un miraggio. Anche dopo le due vittorie consecutive contro Cesena e Sampdoria, era balzata all’occhio la totale mancanza di gioco dell’Inter. Walter Mazzarri non è un grande allenatore, ma da buon lavoratore saprà ottenere la sufficienza (che la dirigenza ha fissato inspiegabilmente al quarto posto) anche in questa stagione. L’Inter ha bisogno di un allenatore che estragga dalla squadra più del valore che i giocatori possono avere come singoli. Ottenere un quarto posto, da una squadra che sulla carta è da quarto posto è un risultato mediocre per una grande compagine. L’Inter non ha una rosa galattica, ma è comunque tra le prime 4/5 del campionato, ed ha il dovere di lottare per la terza posizione. Tuttavia quando si guarda dove si sono persi i punti, salta all’occhio quante partite siano state buttate via contro le squadre più deboli della serie A. Altro aspetto preoccupante è l’atteggiamento impaurito e senza carattere che i calciatori neroazzurri hanno in campo. Si può non vincere e talvolta anche giocare male, ma quando i giocatori danno tutto in mezzo al campo, è impossibile sentire i fischi dagli spalti. Vedere Ranocchia e compagni sfiduciati e molli è quanto di peggio si possa andare a vedere a San Siro. Sperando di non sentire più gli alibi del giocare ogni tre giorni (lo scorso anno l’Inter giocava solo il campionato e giocava male e senza corsa esattamente come quest’anno), si spera che almeno l’atteggiamento in campo cambi, affinché un po’ di entusiasmo raggiunga anche le migliaia di persone che, nonostante tutto, continuano a seguire la squadra dal vivo.