E alla fine arrivano i tre punti. L’Inter ottiene la prima vittoria targata Mancini e si porta a sei punti dalla zona Champions League. Contro il Chievo Verona, i neroazzurri dimostrano di essere una squadra diversa da quella vista fino a poche settimane fa. I primi venti minuti Ranocchia e compagni mostrano un’intensità di gioco e un palleggio di qualità, mai visto negli ultimi mesi. Rispetto alla partita contro l’Udinese, l’Inter non crolla nel secondo tempo. Il 2 a 0 è un risultato netto, ma la partita ha visto i clivensi spesso pericolosi; e buona parte del parziale finale è merito di un super Handanovic, che con alcuni interventi miracolosi mantiene inviolata la sua porta. Tanti i black out del reparto difensivo e molte le imprecisioni nel corso dei novanta minuti, da parte di chi prova a costruire il gioco. Questa vittoria serve per dare fiducia e delineare la strada da percorrere, ma non bisogna pensare che i problemi siano risolti. Si è ripartiti dal primo tempo di Inter–Udinese, ma sull’intera partita sono state troppe le imprecisioni. Oltre alla vittoria, un’altra nota positiva è indubbiamente il miglioramento della tenuta mentale. L’ansia e la paura che avevano bloccato i neroazzurri nel secondo tempo della scora giornata, è stata affrontata a Verona, quando i padroni di casa hanno cominciato a prendere campo. Il secondo gol segnato mentre la squadra era in difficoltà, dimostra un’ottima crescita dal punto di vista mentale. Per percorrere la strada che porti l’Inter a tornare una grande squadra, occorre maggiore cinismo sotto porta, soprattutto in contropiede, e più sicurezza di palleggio anche sotto pressione. Quando le squadre avversarie aggrediscono i portatori di palla neroazzurri, troppo spesso l’Inter perde palla e regala fiducia e azioni pericolose ai contendenti. Ripartire dunque dalla solidità fisica, tecnica e mentale; e ripartire dal gioco. Finalmente l’Inter ha un gioco, diversificato nelle soluzioni, che alternano lavoro sulle fasce e verticalizzazioni in profondità, inserimenti dei centrocampisti e attaccanti mobili che arretrano per aiutare i centrocampisti, creando superiorità numerica. Ci vuole ancora tempo perché tutti i meccanismi del nuovo tecnico vengano assorbiti e la strada intrapresa sembra corretta. Contro la Lazio è necessaria una vittoria convincente, per lavorare poi nella pausa natalizia con la consapevolezza che l’Inter c’è. Parlando di lotta per la zona Champions, Roberto Mancini non ha dato un segnale forte solo ai tifosi, ma ha voluto comunicare ai suoi calciatori, che se indossano la maglia neroazzurra, non possono aspirare e lottare per meno di questo.