L’Inter perde contro una modesta Udinese e resta nella metà bassa della classifica. Mancini non è ancora riuscito a «curare» i neroazzurri, che affondano sotto i colpi degli uomini di Stramaccioni. Il primo tempo dell’Inter è una sorpresa positiva. La squadra padrona di casa gestisce la partita e impone il possesso palla. La costruzione di gioco è veloce e fluida; il pressing è alto e permette di recuperare tanti palloni. La partita sembra in discesa e nonostante qualche occasione clamorosamente sprecata, Ranocchia e compagni vanno in vantaggio prima dell’intervallo, grazie ad una bella giocata del duo Guarin – Icardi. Finalmente i tifosi rivedono un’Inter forte e capace di imporre qualità e quantità. L’Udinese sembra arrendevole davanti alla supremazia totale dei padroni di casa. Nel secondo tempo, l’Inter torna la squadra spaurita di Mazzariana memoria. Bastano un paio di azioni dell’Udinese per mandare in frantumi il fragile castello difensivo dei neroazzurri, che si fanno infilare ben due volte dai friulani. L’Inter sembra incapace di reagire e cominciano fasi confuse della partita, lanci lunghi senza meta e passaggi precipitosi ed imprecisi. Arriva un’altra sconfitta ed anche Mancini appare incredulo a fine partita. Il lavoro da fare è molto e non sarà una passeggiata. È giusto ripartire dal primo tempo ed è molto urgente lavorare sulla tenuta mentale, sia quando si costruisce, che quando si è in difficoltà. La fase difensiva va rivista ed è necessario innalzare un muro davanti ad Handanovic. L’Inter ha subito 21 reti per il momento, gli stessi gol subiti dall’Empoli che lotta per la salvezza. È fondamentale sistemare la fase difensiva. È chiaro che la colpa non è solo dei difensori. Roberto Mancini è rimasto stupito di come il centrocampo non faccia da filtro per la difesa. È da diversi anni che il problema dei troppi gol subiti attanaglia la squadra milanese. Mazzarri lo scorso anno era riuscito a sistemare la statistica delle reti subite, ma non quella della classifica. Ora tocca a Roberto Mancini chiudere ermeticamente la porta dei neroazzurri. L’Europa League vede impegnata l’Inter giovedì in Azerbaigian. La trasferta è faticosa per la lontananza geografica, ma preziosa come test per l’allenatore. Mancini ha detto chiaramente di voler lottare su tutti i fronti e giovedì, essendo l’Inter già qualificata, può utilizzare la partita come test per far assorbire i suoi schemi e la sua filosofia di gioco dai calciatori neroazzurri. Lunedì prossimo contro il Chievo sarà un altro test importante. L’Inter non può più permettersi passi falsi. Deve ricominciare a vincere ed a convincere, i tifosi e, soprattutto, se stessa.