In questa stagione la Beneamata ha raccolto il minimo indispensabile dal campionato. Sicuramente non aveva una struttura capace di lottare per lo scudetto, ma per come è andato lo svolgersi del campionato, molti punti sono stati persi con le ultime in classifica. Tra la sfortuna dei Viola e l’andamento altalenante del Napoli, la sufficienza sarebbe stata raggiunta se Zanetti e compagni avessero lottato per il quarto posto. Lottare con i partenopei, visto il loro rendimento, sarebbe potuto essere possibile mantenendo fame e concentrazione alta, soprattutto avendo il tempo di preparare le partite non avendo impegni di coppa (vantaggio che non si è visto).
Samir Handanovic 6.5 Il portierone Sloveno ha avuto una stagione costante, con qualche distrazione di troppo, ma anche mostrando parate incredibili che hanno spesso salvato il risultato. Il finale di stagione ha esaltato l’estremo difensore, che oltre a parate importanti ha parato due rigori, rendendolo ulteriormente famoso come Pararigori.
Walter Samuel 7 Il muro non ha trovato molto spazio quest’anno, sia per problemi fisici, che per scelte tattiche. Nonostante ciò, Walter si è sempre fatto trovare pronto. Forse fisicamente non è più quello degli anni d’ora, ma la classe e la grinta sono quelli di cui l’Inter ha bisogno. La commozione nel salutarlo è frutto dell’affezione per questo grande professionista, che merita gli elogi e la gloria che ha ricevuto.
Andrea Ranocchia 5.5 Un inizio di campionato difficile quello di Andrea, che tuttavia ha dimostrato tutto il suo talento nella fase conclusiva del girone di ritorno. Sicuramente non è un calciatore che fa della continuità il suo cavallo di battaglia, ma l’esperienza e la maturità acquisita in questi anni fa di lui un difensore affidabile. Non è una stagione da buttare e sfiora la sufficienza, ma da lui ci si aspetta di più.
Cicero Jonathan 6.5 Rigenerato completamente dalla cura Mazzarri, l’esterno brasiliano è riuscito, a tratti, ad incantare San Siro. Rispetto al giocatore visto precedentemente, quello che ha calcato i campi con la maglia numero neroazzurra numero 2 è un calciatore interessante. Ancora troppe le imprecisioni e i limiti tecnici, ma può far comodo all’allenatore come ottima alternativa
Juan Jesus 6 Stagione altalenante acnhe per il giovane centrale brasiliano. Le qualità fische e tecniche non si discutono, ma ora occorre maturare in campo e trovare l’equilibrio mentale. L’anagrafica è dalla sua parte e da lui ci si aspetta giustamente grandi cose. Peccato per alcuni infortuni e alcune squalifiche. Nel complesso, comunque, una buona stagione.
Hugo Campanaro 5.5 Partito come leader indiscusso della difesa, l’argentino ha alternato infortuni a prestazioni altalenanti. Punto fermo di Mazzarri negli ultimi anni del tecnico, si è visto retrocedere nelle gerarchie nell’ultima parte del campionato. Stagione non esaltante, ma elemento utile per la prossima stagione.
Yuto Nagatomo 6.5 L’eterno motorino nipponico ha corso su e giù per la fascia tutta la stagione. Moto perpetuo della formazione di Mazzarri, Yuto ha contribuito con gol ed assit ai risultati neroazzurri. Durante la parte centrale della stagione non è riuscito a dare il contributo che ci si aspetta dalui, ma sicuramente i suoi spunti sono stati preziosi. Per il futuro resta un alternativa importante per l’allenatore, anche se, il gioco di Mazzarri, richiede caratteristiche tecniche maggiori.
Danilo D’Ambrosio 6 Arrivato a Gennaio da torino, Danilo ha avuto poche occasioni di mettersi in mostra. Nonostante qualche imprecisione, il laterale campano ha dimostrato di poter essere una pedina importante per lo scacchiere neroazzurro. Il prossimo anno dovrà essere l’anno della rivelazione dell’ex granata, che potrebbe esaltarsi con gli schemi di Walter Mazzarri.
Jorge Rolando 7 Arrivato quasi in sordina, il difensore Portoghese ha conquistato tecnico e tifosi partita dopo partita diventando nel finale di stagione, punto fermo della difesa neroazzurra. Forte di testa, veloce e preciso negli interventi, l’Inter sembra aver trovato un centrale degno della maglia neroazzurra. Insieme a Vidic e Juan Jesus può formare un’ottima diga davanti a Samir Handanovic
Esteban Cambiasso 6.5 Il Cuchu è stato impiegato regolarmente in mezzo al campo e, sebbene non sia più un ragazzino, il suo dovere l’ha sempre fatto. Walter Mazzarri vorrebbe tenerlo, ma la nuova dirigenza vuole dare un segnale di cambiamento. Il centrocampista argentino è un altro eroe del Triplete che saluta l’Inter. Capiterà durante la prossima stagione di pensare che sarebbe stato utile? Probabilmente si, ma sarà inutile perderci troppo tempo. La dirigenza si è assunta una responsabilità quest’anno salutando molti senatori, ora dovrà sostituirli degnamente. Per quanto concerne Esteban, siamo sicuri che lo rivedremo in campo presto, come giocatore o allenatore.
Mateo Kovacic 7 Giocatore straordinario, nonostante le difficoltà incontrate in questa stagione, il croato ha mostrato tutta la sua classe. Nella prima parte della stagione, quando è stato messo in campo, ha regalato solo momenti di grande calcio, alternati a momenti di buio. Nel finale di stagione è sbocciato in tutto il suo talento. Il futuro dell’Inter deve passare da lui e dalla sua maturazione. Se il croato manterrà la continuità e la sicurezza mostrata nelle ultime gare di campionato, i neroazzurri hanno trovato un vero gioiello.
Fredy Guarin 5.5 Il colombiano ha avuto una stagione molto altalenante, sia in camp o che fuori dal campo. Partito come pedina fondamentale del centrocampo di Walter Mazzarri, Guaro ha dimostrato di poter essere un grande giocatore. Quando la squadra ha cominciato a non girare più, anche Fredy ha fatto una grande fatica. A gennaio una rivolta popolare ha impedito che partisse per Torino, ma contestualmente all’arrivo a Milano di Hernanes, il colombiano ha perso la titolarità. Walter Mazzarri non ha fatto giocare tutti quei giocatori che non rientravano nel progetto Inter del futuro, arrivando anche a mancare di sensibilità verso idoli di tifosi, come Zanetti e Milito. La permanenza in panchina del Guaro, dimostra anche che, com molta probabilità, Guarin non farà parte dell’Inter nella prossima stagione.
Zdravko Kuzmanovic 5.5 Giocatore non di qualità eccellente, si è sempre fatto trovare pronto dall’allenatore. In camp ha sicuramente acquisito sicurezza con il tempo, ma non ha mai inciso come ci si aspetta da chi indossa la maglia neroazzurra. In potenza ha tutto per fare il mediano che serve al tecnico toscano, ma per il momento non ha dimostrato ancora l’affidabilità richiesta ad un titolare dell’Inter.
Ricky Alvarez 6 Stagione del riscatto, almeno fino all’infortunio che lo ha costretto fuori per diverso tempo. Insieme a Jonathan, Ricky è il simbolo di come nel calcio le cose possano cambiare da un momento all’altro. Dotato di grande tecnica, l’argentino ha servito molti assist importanti ai compagni ed ha convinto Mazzarri a dargli diverse opportunità. Non riesce mai ad incidere con continuità, nonostante le sue grandi potenzialità, ma quest’anno la stagione è sufficiente.
Anderson Hernanes 6 Arrivato da vero e proprio profeta, l’ex laziale ha dato subito prova delle sue capacità. Nelle situazioni da fermo può essere l’uomo in più ed i suoi tiri da fuori area sono soluzioni d’attacco importanti. La stagione è finita con l’idea che il centrocampista brasiliano, non abbia ancora mostrato di cosa sia capace. Nello scacchiere della prossima stagione potrà essere fondamentale grazie ai dribbling, assist e tiri da fuori area. Per il momento la sufficienza è raggiunta, ma ci si aspetta molto di più.
Ruben Botta s.v. Poche apparizioni, ma sempre con grande dinamismo e voglia di fare. La curiosità di vederlo di più in campo, è venuta a tutti i tifosi interisti. Si parla di un possibile addio e sarebbe un peccato. Ogni volta che è stato chiamato in causa da Walter Mazzarri, Botta è sempre stato pronto. Un motorino costante tra le linee difensive nemiche. Da rivedere.
Mauro Icardi 7 Il giovane argentino sembra essere un vero bomber di razza. Finché il campo parla più del gossip va tutto bene, anche se un profilo più basso non dispiacerebbe. A Maurito bastano pochi palloni per regalar eil gol alla propria squadra. Cero deve ancora maturare, ma nonostante un fastidioso infortunio il bottino del giovane attaccante è molto buono. Anche lui, come Kovacic, è una speranza per il futuro neroazzurro.
Rodrigo Palacio 7.5 Una delle poche certezze dell’Inter, è questo straordinario giocatore argentino. Continuo e tenace, il Trenza è stato capace di fare, per lungo tempo, reparto da solo. I suoi gol sono stati importanti e l’impegno messo in ogni partita è sempre stato il massimo. Rodrigo è ormai un nuovo senatore e simbolo di questa squadra. Uno dei pochi investimenti indovinati nei recenti anni dalla società. Garanzia in ogni partita, ci si augura che venga affiancato al meglio nella prossima stagione.
Diego Alberto Milito 7 Il principe ha vissuto una stagione molto difficile. Il recupero dopo il brutto infortunio lo ha visto andare subito in gol. Tuttavia qualche ricaduta e la scelta tecnica di puntare sui giocatori che dovranno costruire il futuro dell’Inter, non gli hanno permesso di giocare molti minuti. Vederlo in campo, con i suoi movimenti tipici, è stata una gioia immensa. Anche il suo tempo in neroazzurro è terminato, ma l’attacante argentino non ha intenzione di fermarsi ed andrà a fare gol altrove. La riconoscenza per quest’altro eroe del Triplete sarà comunque eterna. Il voto alto va alla carriera in neroazzuro e all’impegno che ha messo ogni volta che è stato chiamato a giocare.
Javier Zanetti 8 Il capitano merita la valutazione più alta. Giocatore straordinario e simbolo di un’Inter che ha subito le vicissitudini del calcio malato in Italia, e poi ha vinto tutto salendo sul tetto del mondo. Zanetti, il capitano. Stagione ai margini, forse anche troppo visti i risultati in campo, ma mai una parola fuori posto, da buon giocatore corretto e pulito. Il saluto a San Siro rimarrà nelle emozioni dei presenti allo stadio. Come per gli amici Esteban e Diego l’affetto e l’amore da parte degli interisti non mancherà mai. Sarà difficile vederlo in giacca e cravatta invece che in pantaloncini, ma ogni tifoso neroazzurro sa che in società c’è sicuramente un vero interista.
Walter Mazzarri 6 Il tecnico toscano ha il merito di aver rilanciato alcuni giocatori che sembravano marziani e, soprattutto, è riuscito a dare finalmente un equilibrio ad una squadra che nelle ultime stagioni era allo sbando. Il voto è solo sufficiente perché Walter Mazzarri non è cresciuto con la squadra. L’ex Napoli deve ancora trovare la mentalità da Inter e infonderla nei propri giocatori. L’Inter non cerca mai il pareggio, ma vuole sempre vincere; specialmente quando lo merita, come contro il Napoli in casa. Meno alibi e più responsabilità aiuterebbero anche la squadra. Tuttavia il lavoro svolto dal tecnico toscano può essere un buon inizio verso la prossima stagione. L’Inter ha ottenuto il posto che meritava sulla carta, ma i troppi punti persi contro le ultime in classifica dimostrano che poteva essere fatta una grande stagione.
Società 6 Il cambio in corsa non ha aiutato ad avere una società strutturata e forte dietro la squadra, ma come spesso accade, i progetti dell’Inter cambiano in corsa e talvolta sono indecifrabili. Tra voci e dichiarazioni discordanti, Thohir sembra dare una svolta alla confusione Morattiana, per il quale comunque, la gratitudine ci sarà sempre. La speranza è che diminuendo, non troppo, la passione aumenti la razionalità e l’equilibrio che una società deve avere.