L’Inter vince per la terza volta consecutiva e comincia a credere di essere guarita. Roberto Mancini ha cominciato a novembre una rivoluzione innanzitutto mentale. Ha preso una squadra dai mezzi tecnici non indifferenti per il mediocre campionato italiano e ne ha cambiato la mentalità. Ha trovato una squadra spaventata ed ansiosa che giocava con la paura di sbagliare e ha cominciato subito ad instillare nei suoi calciatori l’importanza di indossare una maglia come quella neroazzurra. Una rivoluzione pacata e lenta, che inizialmente non ha prodotto risultati. I miopi statistici del calcio hanno lanciato l’allarme dei numeri, senza vedere che la squadra era un’altra in campo e cominciava macinare gioco. Ora stanno arrivando i risultati, ma, prima che gli stessi miopi parlino di squadra fenomenale, è bene dire che l’Inter non è ancora guarita. La qualità della formazione allenata dal tecnico jesino non permette distrazioni nei 90 minuti di gioco. Tuttavia in ogni partita disputata nelle ultime settimane, Ranocchia e compagni hanno enormi black out che spesso hanno inficiato il risultato ed il gioco prodotto. Anche contro il Cagliari, i neroazzurri devono ringraziare il proprio portiere Carrizo e gli attaccanti avversari per le occasioni sprecate dai padroni di casa. Nel primo tempo l’Inter poteva già chiudere la partita, ma non ha approfittato delle diverse azioni pericolose costruite. Nei secondi 45 minuti sono i rossoblu a sprecare palle gol, mentre la difesa e tutta l’Inter annaspa disperata. Questa incapacità di gestire i momenti critici è il sintomo di una guarigione incompleta. Roberto Mancini sa di dover lavorare ancora molto con questa squadra, sia dal punto di vista mentale che da quello tecnico-tattico. L’Inter deve diventare una compagine capace di creare azioni da gol, segnarli e soprattutto gestire il risultato senza spendere troppe energie, e nei momenti di difficoltà deve uscire il carattere da grande squadra. Si sta entrando nel vivo della stagione ed una sconfitta in questo momento può essere determinante per gli obiettivi fissati. Bisogna continuare a crescere e nel frattempo consolidare quanto di buono visto ultimamente. Giovedì contro il Celtic, i neroazzurri si giocano il sogno europeo. Serve carattere e fiducia nei propri mezzi tecnici. L’Europa League è troppo importante per lasciarsela sfuggire. Tutto il Meazza sarà con i propri calciatori e ci si aspetta un clima rovente.