L’Inter non passa la prova di maturità e perde una partita importante. Contro la Fiorentina i neroazzurri giocano la solita partita intermittente. Nei novanta minuti la difesa non soffre nulla, ma al primo tiro, complice un brutto errore di Samir Handanovic, subisce il gol. La fase offensiva si accende con Guarin nel primo tempo e con Shaqiri nel secondo, tuttavia sono pochi i tiri nello specchio della porta e non viene concretizzato il buon lavoro di costruzione della manovra d’attacco. La partita viene dominata sul piano del possesso palla e del gioco dai padroni di casa, ma questa volta il gol non arriva. L’Inter sta perseverando in errori che stanno inficiando il buon lavoro svolto negli ultimi mesi. Non si può pensare di avere 90 minuti a disposizione per segnare un gol, perché, come accaduto, se non arriva la rete, poi la si subisce. Il possesso palla e gli scambi in velocità devono portare al tiro ed al gol. La squadra allenata da Roberto Mancini ha la qualità e la forza per segnare due gol a partita. Finire con zero reti segnate una partita dominata in casa, non è tollerabile. Alcuni giocatori stanno maturando, altri stanno involvendo. Capitan Guarin sta prendendo fiducia e può sempre creare pericoli per le difese avversarie, sulle fasce Santon e D’Ambrosio danno supporto alla manovra e non sfigurano in difesa, a centrocampo Brozovic si accende e si spegne, mentre sulla trequarti Kovacic e Podolski sembrano spaesati. Il croato si nasconde per lunghi tratti, mentre il tedesco sembra essersi dimenticato di come si giochi a calcio. C’è la consapevolezza che entrambi siano pieni di qualità e ci si aspetta che la mostrino con continuità nelle prossime gare. La sconfitta contro i viola, comunque, non è imputabile ad un giocatore, ma è responsabilità di tutta la squadra. La manovra si accende da metà campo in su, mentre dietro non si riesce mai a partire con tranquillità. I tre punti persi contro i toscani bloccano l’avanzata dell’Inter che nel prossimo turno incontrerà un Napoli sconfitto dal Torino domenica sera. Contro i partenopei è un nuovo esame di maturità. Bisogna vincere per dimostrare a se stessi di essere in lotta per l’Europa. Bisogna vincere perché la qualità c’è e perché serve fiducia per entrare nella mentalità vincente che Roberto Mancini sta cercando di costruire in questo gruppo. Bisogna vincere per credere di essere sulla strada per tornare grandi.