Derby interessante quello giocato domenica sera tra Inter e Milan. Le squadre milanesi hanno poco da dire in questo campionato, l’unico obiettivo rimasto ancora possibile è la qualificazione all’Europa League. La stracittadina poteva essere una piccola consolazione, per chi avesse vinto, in un’annata disastrosa per entrambe le sponde del naviglio. Sugli spalti la partita delle coreografie è vinta dalla Nord, anche perché la curva sud ha diversi spazi vuoti ai lati, oltre al settore centrale dove rimane per 90 minuti l’immagine del fondatore della seconda squadra di Milano. Il pareggio suggerirebbe equilibrio, ma in realtà la partita è dominata dai neroazzurri. Il primo tempo vede il possesso di palla dei padroni di casa per la prima mezz’ora, anche se Ranocchia e compagni sono pericolosi in due sole occasioni.

L’ultimo quarto d’ora dei primi 45 minuti sono invece del Milan, anche se i pericoli maggiori arrivano dai difensori neroazzurri. Nel secondo tempo cambia l’atteggiamento dell’Inter ed il dominio diventa assoluto. Le occasioni da gol fioccano, due reti vengono annullate e c’è un clamoroso rigore non visto da Banti. Alla fine la partita termina con un pareggio ed il rammarico di Mancini per i suoi calciatori e per il pubblico è dovuto alle troppe chance per segnare non sfruttate. L’Inter ha dimostrato una certa continuità di prestazione, dopo la vittoria contro il Verona, che non deve fermarsi. Roberto Mancini ha più volte dichiarato che queste partite sono le basi su cui cominciare a costruire la prossima stagione. Contro i rossoneri è mancata la capacità di provare a vincere la partita fino alla fine, anche quando la gamba sembra non averne più. Negli ultimi minuti è subentrata stanchezza e rassegnazione, mentre le grandi squadre sono capaci di colpire anche all’ultimo secondo. Roberto Mancini ha compiuto straordinarie rimonte nella sua prima esperienza con l’Inter ed in quelle occasioni si poteva vedere in campo una squadra che non mollava mai fino al triplice fischio. È fondamentale non fare passi indietro, soprattutto ora che il calendario proporrà partite più difficili. Sabato sera a San Siro arriverà la Roma, negli ultimi anni bestia nera dei neroazzurri. Serve una grande prestazione per poter dire che l’Inter sia sulla strada giusta per costruire qualcosa di importante. Questa stagione, l’ennesima, oramai è da archiviare come fallimento. Non è accettabile pensare ad un’altra stagione mediocre come le ultime. La società si metta d’impegno, si liberi di chi non è in grado di indossare la maglia neroazzurra, qualitativamente e psicologicamente, e ricominci a scrivere la storia di una grandiosa squadra di calcio.