La solita Inter. Non c’è pace per la squadra di Roberto Mancini. Quando sembrava che le prestazioni e i risultati cominciassero ad ingranare, ecco che arriva l’ennesimo stop con una “piccola”. I neroazzurri contro il Chievo cominciano molto bene, con azioni da applausi e terminano la partita meritando di perdere.
Novanta minuti a San Siro in cui Ranocchia e compagni non riescono a scardinare il fortino dei veneti. La brillantezza e la velocità dei primi venti minuti si spegne velocemente. Con il passare del tempo cominciano gli errori e le imprecisioni che hanno caratterizzato le ultime stagioni della squadra del biscione. San Siro fischia quando finisce la partita, non solo per il risultato, ma soprattutto per l’atteggiamento. Dagli spalti si ha la sensazione che i neroazzurri perdano troppo presto la grinta e l’agonismo che chi indossa la maglia dell’Inter deve avere fino al novantesimo più recupero. Il tifoso, specialmente in casa, vuole vedere i propri beniamini correre e dare tutto in campo per vincere. Contro il Chievo è mancato anche l’impegno. Nelle battute finali non c’è stata la voglia di prendersi la vittoria, ma è anche peggio. I rischi per la porta ben difesa da Handanovic sono arrivati, sia per la poca lucidità difensiva, di cui è già stato detto tutto ed è diventato stucchevole parlare, sia per l’indolenza dei calciatori nella fase difensiva. Emblematica è stata l’uscita dei giocatori neroazzurri sugli sviluppi di un calcio d’angolo dei veronesi. Undici maglie neroazzurre che corrichiavano verso il giocatore avversario, come se l’azione fosse finita e si fosse sul 3 a 0 per l’Inter. Questo atteggiamento è quanto di peggio possa e voglia vedere il tifoso che utilizza il tempo libero per andare allo stadio; infatti contro i clivensi San Siro era mezzo vuoto. Altri punti persi, dunque, e la rincorsa all’Europa sempre più in salita. Restano quattro partite da giocare e sono molte le squadre sopra i neroazzurri che vogliono qualificarsi per l’Europa League. Con la classifica in una mano ed il calendario nell’altra, il cammino dell’Inter si fa sempre più arduo. Delle quattro partite che restano, sembrerebbe semplice solo quella contro l’Empoli, anche se è proprio contro squadre come quella toscana che gli uomini di Mancini faticano maggiormente. L’Inter incontrerà la Lazio domenica sera e la settimana successiva la Juventus, già campione d’Italia, ma sicuramente non arrendevole contro la rivale storica. Dopo i bianconeri ci sarà il possibile scontro diretto contro il Genoa ed il finale di stagione contro l’Empoli. L’Inter deve fare almeno 12 punti per essere certa di qualificarsi per l’Europa, non resta che aspettare e vedere cosa accadrà. I pensieri dei tifosi cominciano ad essere distratti dal calcio mercato, ben consapevoli che oltre alla qualità, gli uomini del mercato dovranno cercare la personalità ed il carisma che mancano a questa squadra e che sono elementi fondamentali per tornare a vincere.