La terza importantissima vittoria, che regala il primo posto in classifica all’Inter, è quella più bella, nel derby contro gli odiati cugini. Icardi e compagni passano con una rete di Fredy Guarin e volano in testa alla Serie A. La partita non è esaltante e le occasioni più importanti, per entrambe le squadre, nascono da errori, talvolta grossolani, degli interpreti. Il Milan gioca con una buona intensità e cerca di sfruttare la velocità dei suoi attaccanti nel contropiede. L’Inter prova ad impostare affidandosi prevalentemente a Jovetic. La vittoria dei neroazzurri è molto importante, la prestazione è invece da rivedere. La squadra di Mancini è un qualcosa di indefinito, senza una direzione chiara e con i meccanismi tutti da incastrare. Il fatto che si vinca in queste condizioni è incredibile e fondamentale. Lo scorso anno partite giocate come le prime tre di questa stagione, venivano perse o pareggiate. L’Inter è tornata a vincere e riesce a farlo giocando male e senza aver ancora costruito una vera identità. Ci si chiede, a questo punto, cosa può diventare la formazione allenata dal Mancio, quando i meccanismi e le sinergie tra calciatori inizieranno a funzionare. Parlare di scudetto è prematuro e poco utile. Il lavoro da fare è tanto e farlo mentre si vince è sicuramente più facile. Il morale è alto e si inizia a vedere il carattere che l’allenatore di Jesi ha sempre chiesto ai suoi ragazzi. Dopo molti dubbi durante l’estate, nel derby, si è capito il motivo di tanta insistenza da parte dell’ex tecnico del Galatasaray, nel volere a tutti i costi Felipe Melo. Il brasiliano ha fornito una prestazione ad altissimi livelli mostrando grinta, personalità ed ordine tattico. Mai un pallone buttato via, tendenza a verticalizzare e interventi duri ma puliti, hanno contraddistinto la prestazione del neoacquisto. L’ammonizione è arrivata per “gentile” omaggio dell’arbitro Rocchi per un fallo normale di gioco. Contro il Milan hanno esordito anche Perisic e Telles: il primo ha mostrato qualcosa del suo talento, compreso un cross teso che non si vedeva da molto tempo a San Siro, ma è apparso chiaro che ci sarà bisogno di un po’ di tempo per integrarsi con i compagni. Il giovane terzino brasiliano, chiamato a sostituire l’infortunato ed autore di un’ottima prestazione Juan Jesus, ha fatto il suo senza sbavature e provando a far ripartire un’Inter schiacciata dalla pressione rossonera. L’atteso Balotelli, accolto tra bordate di fischi, ha provato a raddrizzare la partita senza riuscirci. Nel derby si è capito perché Mario riesca a far meglio in Italia piuttosto che in Inghilterra. Le cose migliori dell’Ex Liverpool sono arrivate dai calci piazzati. Punizioni che si è procurato da solo e che in Premier non sarebbero state mai concesse. In Italia si ha la tendenza di fischiare fallo a Mario ogni volta che cade. Speriamo non torni di moda quel detto di qualche anno fa, quando il Milan raggiunse la Champions League a suon di “Rigore per il Milan”.