Sconfitta pesante per l’Inter contro la Juventus e molto probabile addio alla Coppa Italia. Nonostante il parziale segni tre reti per i padroni di casa, i neroazzurri giocano una partita quasi alla pari degli avversari. I bianconeri meritano la vittoria e dimostrano di essere una squadra vera e solida. I ragazzi di Mancini possono capire la differenza che passa tra una squadra compatta, con un’identità e undici ragazzi che giocano a calcio. L’ennesimo passo falso dell’Inter ha risvegliato il “rumore dei nemici”, ed oggi, da ogni parte, si sente parlare di dominio bianconero e umiliazione. Evidentemente manca onestà intellettuale (Mourinho aveva visto bene). La realtà e le statistiche dimostrano proprio la differenza di cinismo e solidità. Il maggiore possesso palla di Icardi e compagni, ha portato alla metà delle conclusioni verso la porta. L’Inter tiene palla ma sembra non sapere che farne. Nel primo tempo la difesa ha retto bene e nel secondo tempo ha cominciato a vacillare. La fase offensiva invece non ha mai decollato. Avendo più qualità la Juventus e non riuscendo ad essere solida l’Inter, era necessario mettere maggiore pressione ai bianconeri. L’equilibrio si è spezzato con il rigore trasformato da Morata. A quel punto i neroazzurri hanno provato a spingere maggiormente, ma se non si concretizza e ci si sbilancia, ad ogni errore regali il contropiede. Di errori purtroppo la manovra interista ne fa tanti ed il passivo è diventato micidiale. Roberto Mancini deve trovare soluzioni tattiche e mentali per risolvere questa crisi. Si parla di un centrocampo senza qualità, ma ci si dimentica che i neroazzurri giocano quasi sempre con 4 giocatori offensivi dotati di ottima tecnica e capacità di saltare l’uomo. Bisogna far funzionare loro per costruire un gioco utile a questa squadra. Inoltre bisognerebbe sgonfiare il “caso” Icardi. In questo momento l’attaccante argentino è giustamente a rischio titolarità. Il principale motivo è che le sue caratteristiche lo rendono un fuoriclasse, se alle spalle ha una squadra che gira e gli serve palloni. Tuttavia in questo momento, non funzionando le cose dietro di lui, gli si deve chiedere di fare il lavoro della seconda punta, che non è nelle sue caratteristiche. Contro la Juventus, l’Inter ha giocato senza prima punta. Mancini non ha le fasce che creano gioco e prova ad affidarsi alle giocate dei suoi fantasisti. Nessuno dei terzini a disposizione del tecnico riesce ad arrivare sul fondo per servire i compagni in area. La spinta sulle corsie laterali è minima e senza allargare il gioco, i neroazzurri sbattono sui muri centrali degli avversari. Domenica contro il Milan, si giocherà il derby della nobiltà calcistica in crisi. Può essere l’occasione per entrambe le squadre di recuperare fiducia nei propri mezzi. Serve una grande prestazione per riprendere quel cammino interrotto poco prima di Natale.