L’Inter prova ad uscire dalla crisi grazie alla vittoria con il Crotone ed al cambio allenatore. Se la vittoria, per quanto faticosa con un Crotone non irresistibile, sicuramente è un buon modo per creare fiducia e sicurezza nei propri mezzi, cambiare l’allenatore in questo momento storico, appare un tentativo disperato di nascondere la sporcizia sotto un tappeto. L’Inter, da qualche anno, sta vivendo un lungo periodo di trasformazione, che ha giovato alle tasche di qualcuno, ma ha prodotto risultati sportivi pessimi. L’unico merito che sembra aver avuto Erick Thohir, è quello di aver raddrizzato le casse neroazzurre. Avendolo fatto a discapito di qualità e successi, appare un’operazione non proprio riuscita, o perlomeno non troppo difficile. La nuova proprietà subentrata al Tycoon indonesiano, ha sicuramento speso denaro e portato maggiore qualità alla rosa, ma si è dimenticata di strutturare la società. Appare evidente che nell’azienda Inter, ci siano tanti referenti, diversi filoni geografici e molta confusione. La situazione disordinata e distaccata dei piani alti, incide purtroppo enormemente anche ai piani inferiori e più precisamente in mezzo al campo. I giocatori, ben lontani dall’essere esenti da colpe, non riescono a sentire un’appartenenza ai colori della propria maglia. Icardi e compagni non riescono a trovare quella fame di gruppo, fondamentale per giocare in una grande squadra. In questo marasma era stato catapultato Frank De Boer. Il tecnico olandese, attraverso un idioma anglospagnolo, ha cercato per 80 giorni di insegnare calcio, in un ambiente che non sapeva nemmeno da che parte tirasse il vento. Tra l’Italia, la Cina e l’Indonesia i venti hanno soffiato in troppe direzioni e, purtroppo, mai nelle direzione utile all’Inter. Frank De Boer, complice anche la totale inesperienza nel calcio italiano, è stato esonerato per i risultati scadenti della squadra. Appare chiaro a tutti coloro che si interessano del calcio, che il problema dei neroazzurri, non è l’allenatore. Se questo è assodato, altrettanto ovvio è che la soluzione non potrà essere un nuovo allenatore. Certo potrà contribuire a risolvere alcuni problemi, come per esempio l’esperienza della serie A. Resta comunque la troppa confusione e la necessità di avere per l’Inter, un management forte che sappia dare credibilità internamente e esternamente ai colori neroazzurri. La pausa per le nazionali permetterà di far ambientare il nuovo tecnico. Alla proprietà, si chiede di intervenire per essere presenti e forti.