Vince l’Inter, ma vince anche la Roma ed il terzo posto è ormai irraggiungibile. I neroazzurri devono ora proteggere il loro quarto posto da una Fiorentina apparsa tonica contro la Juventus. Roberto Mancini ritrova i gol di Jovetic ed Eder, ma soprattutto può essere soddisfatto del gioco prodotto contro l’Udinese e del carattere dimostrato nel ribaltare il risultato. Icardi e compagni hanno ancora molto lavoro davanti a loro; in questa stagione di ricostruzione sono state fissate alcune cose, ma l’Inter sembra sempre su di un’altalena delle prestazioni.



Incertezze ed errori grossolani continuano ad alternarsi a grandi giocate ed azioni corali organizzate molto bene. Serve stabilità e continuità. Arrivare fuori dalla Champions significa il pericolo di perdere pedine importanti e forse anche quel poco di costruito in questo deludente campionato. I punti guadagnati in quest’anno calcistico non sono pochi, ma quelli persi sono stati spesso buttati via malamente. Nelle ultime partite si sono fatti apprezzare gli acquisti dispendiosi dell’estate scorsa e si spera possano continuare a confermarsi e crescere.



Contro la Lazio sarà fondamentale vincere e convincere nella prestazione. I biancocelesti sono in ripresa e metteranno in difficoltà la squadra di Mancini. Oltre a difendere la posizione, in queste ultime partite si deve impostare il lavoro per la prossima stagione. L’ultima giornata disputata ha consacrato la Juventus campione d’Italia per la quinta volta di seguito uguagliando, solo per quel che riguarda gli scudetti, il record dell’Inter di Mancini e Mourinho. Una vittoria meritata e frutto di una cavalcata straordinaria, dopo un inizio di stagione zoppicante. Spiace che ancora si debba assistere alla… 

pagliacciata dei festeggiamenti relativi a 34 scudetti, arrogandosene 2 vinti in maniera illecita. Così facendo, la società bianconera conferma il totale disprezzo per le regole e per le sentenze sportive e penali. Questa assurda situazione alimenta la poca credibilità del calcio italiano (cominciata con calciopoli e la coscienza che il sistema Moggi aveva condizionato molti campionati); ed è assurdo che non ci sia una forte presa di posizione da parte degli organi istituzionali del calcio e dello sport.

Il totale disprezzo verso le regole dimostrato con i dirigenti prima del 2006 prosegue con i dirigenti attuali, senza che nessuna faccia nulla. Questo atteggiamento acuisce l’attenzione riservata agli episodi dubbi che si vedono sul campo a favore di Buffon e compagni, rischiando di minare l’ottimo campionato disputato dalla squadra bianconera. I festeggiamenti sono sacrosanti e corretti, il disprezzo per le regole non è accettabile.