Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato la nuova ordinanza 10 novembre 2020 – in vigore da domani – che individua 5 nuove “zone arancioni” e una “rossa”, mentre al momento rinvia la decisione sulla Campania nel giorno in cui i tecnici del Ministero sono scesi a Napoli per iniziare la verifica del sistema di dati Covid-19. «Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus responsabile di Covid-19 il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i Presidenti delle Regioni interessate, ha firmato l’Ordinanza che individua le Regioni che in base all’analisi dei dati epidemiologici sulla diffusione dell’epidemia e agli scenari di rischio certificati nel report dell’Istituto superiore di sanità, passano dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione; rischio alto, livello 4 l’area rossa)», scrive il Ministero della Salute pubblicando il testo integrale della nuova ordinanza 10 novembre. Entrano in zona arancione dunque Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria mentre l’Alto Adige con la provincia autonoma di Bolzano entra in zona rossa (decisione già presa però domenica scorsa, ndr). Resta il “giallo”, non solo per il colore, sulla Regione Campania visto che entro sera era attesa una decisione definitiva sulla collocazione del rischio per il territorio governato da Vincenzo De Luca: secondo diversi retroscena pubblicati da Fanpage, il controllo dei tecnici è ancora in alto mare e una decisione finale potrebbe arrivare entro domani, al più tardi giovedì. Riassumendo così la situazione delle fasce di rischio in tutto il Paese, la nuova ordinanza aggiorna in questo modo:
– area gialla: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto
– area arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria
– area rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.
ORDINANZA ‘SALVA’ CAMPANIA?
In serata il Ministro della Salute firmerà una nuova ordinanza per rendere zone arancioni le 5 Regioni destinate ad aumentare l’area di rischio rispetto al Dpcm di soli 3 giorni fa: Abruzzo, Basilicata. Liguria, Toscana e Umbria a partire da mercoledì 11 novembre si aggiungeranno a Puglia e Sicilia nella penultima fascia prima del lockdown totale, la cosiddetta “zona arancione”. La decisione è giunta dopo l’ultima cabina di regia avvenuta questo pomeriggio, ma non sarebbero ancora stati sciolti gli ultimi nodi sul tema più delicato, ovvero quella sulla Regione Campania destinata secondo diverse anticipazioni a fare un “doppio” salto da zona gialla a zona rossa. Secondo quanto apprende l’ANSA, è in atto una ulteriore verifica dei dati epidemiologici che riguarderà le altre Regioni: la giornata di domani sarà dedicata interamente alla situazione della Regione Campania. Secondo l’Adnkronos, si andrebbe invece verso la conferma della zona “gialla” per la Campania: questo sarebbe l’orientamento del Ministero basato sull’analisi dei dati epidemiologici. L’indicazione non è ancora ufficiale e bisognerà attendere meglio la giornata di domani per capire cosa i cittadini campani dovranno aspettarsi da mercoledì in poi.
MARSILIO: “5 REGIONI IN ZONA ARANCIONE”
Il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio anticipa il Governo e annuncia quanto sarà deciso a breve al termine della cabina di regia (slittata ulteriormente per la mancanza ancora del monitoraggio Iss 25 ottobre-1 novembre): «Il ministro Roberto Speranza mi ha anticipato esito riunione che ha stabilito il passaggio dell’Abruzzo – insieme a Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella zona arancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare avranno decorrenza da mercoledì». Resta il mistero sulla Campania, dove gli appelli a maggiori lockdown giungono ormai da più parti (medici, politici e associazioni): secondo il Corriere della Sera la Campania si appresta ad essere zona rossa, ma la certezza ancora non v’è con le decisioni di Palazzo Chigi che arriveranno probabilmente non prima della serata. Ma la possibilità che vi siano più zone rosse non è escluso dal consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi, sentito da Rai Radio1: «Sicuramente, perché l’epidemia progredisce in tutta Italia. È presumibile che oggi la cabina di regia, sulla base dei 21 indicatori, farà degli aggiustamenti e chiederà restrizioni più forti alle Regioni che in questo momento le hanno minori».
Il ministro @robersperanza mi ha anticipato esito riunione che ha stabilito il passaggio dell’#Abruzzo – insieme a Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella #zonaarancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare avranno decorrenza da mercoledì.
— Marco Marsilio (@marcomarsilio) November 9, 2020
CTS “I CITTADINI SONO IRRESPONSABILI”
Mentre è ancora in corso la cabina di regia sui nuovi dati Covid – ancora non resi noti – la situazione vede la Campania e la Toscana uniche serie “candidate” a divenire zona rossa, mentre per le altre 4 Regioni che vi abbiamo raccontato nei paragrafi qui sotto (Liguria, Veneto, Abruzzo e Umbria) si profila la zona “arancione” con dunque un lockdown più soft rispetto alla massimo grado di rischio. «Come cittadino non credo che alcune cose siano sopportabili, come le scene di vie, parchi o lungomari affollati nonostante l’emergenza Covid-19. Io come cittadino sto limitando tutto quello che è superfluo nel mio quotidiano, e servirebbe da parte di tutti la responsabilità di fare lo stesso», attacca Flavia Petrini, presidente Siaarti (Anestesisti) e membro del Comitato Tecnico Scientifico. L’esperta intervenuta a “Timeline” su SkyTg24 lancia l’allarme sui comportamenti dei cittadini per piegare effettivamente la curva del Covid: «Il nostro sistema sanitario, che è pubblico, non è dilatabile all’infinito e quindi dobbiamo fare di tutto per preservare i vantaggi che abbiamo. Siamo un Paese democratico: godiamoci questa democrazia, ma non possiamo vedere queste scene». Lanciando nuovo monito ai cittadini, l’esperto del Cts aggiunge «Probabilmente questo è uno degli svantaggi delle democrazie? Non facciamoci questa domanda, cerchiamo di essere consapevoli. Noi abbiamo senso etico, lo deve avere anche il cittadino. E’ una compartecipazione».
SILERI “ITALIA PIÙ ROSSA E ARANCIONE”
Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri a Tagadà ha anticipato ciò che potrebbe emergere dalla cabina di regia. «È verosimile che ci sarà un’Italia più rossa e più arancione. Non avremo retrocessioni verso un colore più chiaro», ha dichiarato su La7. Sileri ha scattato brevemente la fotografia della situazione: «Abbiamo una situazione che i posti letto aggiuntivi per il Covid in varie Regioni sono saturi». Le ultime indiscrezioni circolate riportano di un possibile passaggio di Abruzzo, Umbria e Liguria in zona arancione, mentre al momento non emergono segnali su Campania e Toscana, che pure rischiano di passare a nuove e più stringenti restrizioni considerando il trend. Per quanto riguarda l’Abruzzo, secondo quanto riportato da Tgcom24, il Comitato regionale emergenza-urgenza chiederà al presidente della Regione, Marco Marsilio, di adottare misure più restrittive per alcune zone, come Teramo e L’Aquila. È stata già inviata la richiesta al Cts regionale. (agg. di Silvana Palazzo)
CABINA DI REGIA-CTS: 6 REGIONI VERSO ZONA ROSSA
Sarebbero in tutto 6 le Regioni che rischiano la zona rossa (ed eventualmente andranno comunque in zona arancione quasi sicuramente): al centro dell’attenzione della cabina di regia anti-Covid oggi pomeriggio sono Campania, Abruzzo, Umbria, Veneto, Toscana e anche Liguria. Davanti all’ipotesi di entrare in un lockdown praticamente totale, il Presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio attacca il Governo Conte: «Il mio problema vero, adesso, è creare il più possibile posti letto Covid. La delega del commissario Arcuri, però, c’è arrivata solo 30 giorni fa. Mentre tutto si poteva fare quest’estate, quando le terapie intensive erano vuote e negli ospedali si poteva lavorare in pace agli ampliamenti. Invece in Italia quest’estate si parlava solo di discoteche – afferma il Governatore al Corriere della Sera -. Il governo avrebbe dovuto darci subito a maggio, quando fece il decreto per l’emergenza, i soldi per operare». In attesa delle novità della cabina di regia – con il monitoraggio Iss reso noto (qui tutte le novità) e il “mistero” sui dati delle zone rosse – ha parlato stamane il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà tracciando l’aggiornamento sul confronto Governo-Regioni: «Sulla divisione del Paese in aree cerchiamo di fare sì che ci siano dei passi in avanti rispetto alle soluzioni che abbiamo adottato a marzo attraverso 21 indicatori, il Cts e la cabina di regia per comprendere quali passaggi ci devono essere per portare una regione da una fascia all’altra. I dati vanno controllati e verificati, oggi alle 15 c’è un momento di confronto per capire quali regioni passeranno da una all’altra». Non solo, il ministro grillino spiega come il confronto avviene sui dati e non a livello di scontro politico: «abbiamo chiesto i dati precisi e convalidati alle regioni. Il dato è trasparente, ed è dato, non può non essere controllato: ci vogliono soluzioni per fare sì che il paese non si fermi come a marzo».
NUOVA CABINA DI REGIA ALLE 15
Alle ore 15
è prevista la cabina di regia dell’emergenza anti-Covid (dove partecipano anche i rappresentanti delle Regioni oltre a Governo ed esperti Iss) riunita assieme al Comitato Tecnico Scientifico per valutare i nuovi dati emersi dal monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità. Non sarà sfuggito che quello stesso report, di norma in uscita il venerdì, non è stato reso pubblico e di fatto costantemente slittato di giorno in giorno fino alla cabina di regia riunita oggi: il motivo è semplice, ancora il Governo doveva trovare il giusto accordo con i singoli territori visto che si apprestano nuovi “cambi di colore” nelle zone di rischio individuate dall’ultimo Dpcm. Secondo le anticipazioni sul rapporto Iss la “mappa tricolore” varierà forse già dalla giornata di oggi: ieri l’Alto Adige è divenuta zona rossa (lockdown totale), raggiungendo così Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, ma il colore di massimo rischio potrebbe incombere anche su Campania, Veneto, Toscana e forse Liguria (anche se il Governatore Toti ha già confermato che si tratterebbero di dati in linea con la zona gialla).
QUALI REGIONI RISCHIANO (E COSA)
Gli appelli al lockdown totale in tutta Italia si sprecano in queste ore, dall’ordine dei medici fino al consulente del Ministro Speranza, Walter Ricciardi, con la situazione epidemiologica che ovviamente attende primi effetti delle chiusure localizzate forse già dai prossimi 7 giorni: nel frattempo però i nuovi dati dell’Iss mostrerebbero curve ulteriormente peggiorate e così oggi la cabina di regia potrebbe optare per nuovi “aggiornamenti” dell’algoritmo strutturato sui famosi ormai 21 parametri-indicatori di rischio. «C’è un rapporto serio tra le Istituzioni e sarebbe un reato grave dare dei dati falsi», spiega ancora il Ministro della Salute in riferimento alla polemica fortissima sull’acquisizione dei dati e sui “ritardi” di alcune Regioni che avrebbero portato ad ‘ottenere’ zona gialla rispetto ad altre in area arancione o peggio ancora rossa. Stando alle anticipazioni formulate prima della cabina di regia, sarebbero in tutto 7 le Regioni “candidate” a cambiare colore: se Campania, Veneto e Toscana si avvicina ad una possibile “zona rossa”, per Umbria, Abruzzo, Liguria ed Emilia Romagna il colore possibile potrebbe essere l’arancione (lockdown di bar e ristoranti, limitazioni negli spostamenti consentiti solo all’interno del proprio comune).