Il Governo apre ad una cabina di regia per un confronto sulle misure da introdurre col nuovo Dpcm, ma il centrodestra si oppone. In una nota congiunta Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi hanno rifiutato l’invito del premier Giuseppe Conte, che voleva aprire già domenica un tavolo di discussione. «La situazione precipita per colpa del governo, ora il confronto sia in Parlamento», scrivono i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. L’opposizione ribadisce che il Parlamento è «la sede istituzionale dove è giusto che avvenga il confronto tra maggioranza e opposizione». E fanno l’esempio dell’ultimo Dpcm, che è stato annunciato loro poco prima della comunicazione agli italiani. «Per mesi abbiamo preparato proposte ed emendamenti, ma atteso invano che il governo ci convocasse in Parlamento», fanno notare Salvini, Meloni e Berlusconi. Ma Conte aveva auspicato anche un dialogo parlamentare. «Ho chiamato i presidenti di Camera e Senato: ho chiesto loro se c’è la possibilità di trovare uno strumento o un luogo dove confrontarsi in tempi rapidi con il Parlamento», aveva dichiarato Conte.



CENTRODESTRA VS CONTE “NOSTRE PROPOSTE IGNORATE”

«In una fase come questa una cabina di regia con le opposizioni è solo un passaggio naturale». Così in mattinata il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Si era ipotizzato anche un ruolo di coordinatore per il ministro della Salute Roberto Speranza e il Pd si era detto disponibile. L’obiettivo del Governo era quello di «coinvolgere tutti gli attori», ma è arrivato il no dell’opposizione. La proposta di una cabina di regia è stata giudicata un «ravvedimento tardivo» da parte di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. «Il centrodestra è sempre stato a disposizione dell’Italia, ma oggi più che mai l’unica sede nella quale discutere è il Parlamento della Repubblica italiana». I leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno spiegato che proprio in Parlamento sono depositate le tante proposte «ignorate dal Governo». L’opposizione si è detta non disponibile «a partecipare a operazioni di Palazzo che sembrano dettate più che da una reale volontà di collaborazione dal tentativo di voler coinvolgere l’opposizione in responsabilità gravi che derivano dall’immobilismo e dalle scelte sbagliate effettuate dal governo».



A proposito dell’attuale situazione sanitaria, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi nella nota congiunta hanno evidenziando che «sta precipitando anche a causa delle mancate decisioni – o delle decisioni rimandate – del governo: il Paese si è presentato impreparato alla seconda ondata della pandemia che pure era ampiamente prevista e prevedibile». Il premier Giuseppe Conte comunque nella giornata di oggi in parallelo si è mosso per intervenire in Parlamento. Infatti alle 12 sono attese le comunicazioni alla Camera, alle 17 invece al Senato.

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