Come già anticipato ieri nella Cabina di regia anti-Covid presieduta dal Premier Draghi, con la variante Omicron la quarta ondata in Italia è definitivamente “esplosa”, per fortuna però al momento “solo” con un forte aumento di contagi e non un comparabile rialzo di ricoveri e terapie intensive. Per questo motivo dal prossimo 27 dicembre, il Ministro della Salute Roberto Speranza non dovrebbe siglare alcuna nuova ordinanza per il passaggio di qualche Regione in zona gialla: i dati sono in rialzo in quasi tutte le Regioni, con ben 12 sopra la soglia limite delle terapie intensive, ma al momento la Cabina di regia non ravvisa numeri tali da permettere l’ingresso in “giallo” di altri territori. L’unica situazione limite è il Piemonte, con i dati inferiori alle soglie ma con aumento esponenziale che ha posto l’attenzione del Governatore Cirio, il quale ha rimandato al Ministero la scelta sull’eventuale zona gialla già da dopo Natale.



Restano dunque in zona gialla le 7 già delineate nella scorsa Cabina di regia: Veneto, Liguria, Marche, Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Calabria. Nessuna di queste, ravvisa il monitoraggio Iss presentato oggi in Cabina di regia anti-Covid, ha i numeri per un passaggio in zona arancione: è solo il Veneto con Luca Zaia a ravvisare il problema per le prossime settimane ad inizio 2022, «In questo momento siamo al 17-18 per cento di occupazione in area non critica. Questo vuol dire che per raggiungere il 30 per cento, soglia limite per passare in zona arancione, si dovrebbero aggiungere, all’incirca, un altro migliaio di pazienti in più. Nel giro di 20 giorni, dovremo cominciare a porci il problema della zona arancione». A livello settimanale aumenta sì l’occupazione di terapie intensive (10,7% la media nazionale) e ricoveri (13,9%) ma nessuna altra Regione lascerà per ora la zona bianca: l’incidenza generale dei casi su 100mila abitanti sale a 351 e l’indice di contagio Rt a 1.13, mostrando come la crescita di Omicron potrebbe portare sconvolgimenti nelle prossime settimane qualora la copertura dei vaccini (con terza dose) non dovesse dimostrarsi efficace ad alti livelli (rischio che per il momento sembra scongiurato).



CABINA DI REGIA, CHI RISCHIA LA ZONA GIALLA DOPO CAPODANNO

Sono in tutto 12 le Regioni che hanno comunque superato le soglie delle terapie intensive al 10%: si tratta di Calabria (16,6%), Emilia Romagna (12,4%), FVG (14,9%), Lazio (10,3%), Liguria (14,2%), Lombardia (10,6%), Marche (18,7%), Pa Bolzano (21,0%), PA Trento (24,4%), Piemonte (10,7%), Toscana (11,6%), Veneto (15,9%). Sono invece 9 le Regioni con soglia del 15% superata per i ricoveri: Calabria (a 25,9%), FVG (22%), Liguria (24,8%), Marche (19,5%), PA Bolzano (16,4%), PA Trento (19,1%), Sicilia (15,5%), Valle d’Aosta (22,2%), Veneto (18,2%). Chi rischia attualmente il passaggio in zona gialla dopo Capodanno sono, vista la triangolazione dei criteri per il cambio di colore (incidenza sopra 50, terapie intensive 19%, ricoveri 15%) Lombardia, Sicilia, Piemonte, Lazio ed Emilia Romagna. Con le nuove misure approvate ieri nel Decreto Festività il Governo tenta di porre un freno alla circolazione del Covid nei giorni tra Natale ed Epifania: le indicazioni date dalla Cabina di regia (obbligo mascherine all’aperto, chiuse feste all’aperto e discoteche, obbligo Super Green Pass per qualsiasi locale, riduzione validità certificato Covid e accelerazione sulla terza dose booster) sono state tutte reperite con l’intento di contrastare un aumento considerevole dei contagi dovuta alla variante Omicron. La flash survey dell’Iss ha mostrato nell’ultimo monitoraggio come al momento la variante scoperta in Sud Africa sia dietro il 28,2% dei contagi attuali di Covid in Italia.

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