I dati forniti da Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute finiscono sotto la lente d’ingrandimento della Cabina di regia che ha stabilito i nuovi colori delle Regioni. Alla luce del nuovo monitoraggio e in virtù di quanto stabilito dal nuovo decreto, che non prevede zone gialle se non in specifiche condizioni e zona rossa dal 3 al 5 aprile, i nuovi colori scatteranno da martedì 6 aprile. La Campania dovrebbe restare in rosso, mentre il Veneto passa in zona arancione, come annunciato anche dal governatore Luca Zaia.



Secondo quanto riportato da Quotidiano Sanità, anche Marche e Provincia autonoma di Trento vedono la loro incidenza settimanale scendere sotto i 250 casi per 100mila abitanti, quindi si aprono le porte della zona arancione, avendo registrato un minimo di due settimane di fila con scenario di rischio compatibile con la zona arancione. (agg. di Silvana Palazzo)



COLORI REGIONI: VENETO TORNA IN ZONA ARANCIONE

La Campania dovrebbe rimanere in zona rossa, mentre il Veneto tornerà in zona arancione dopo due settimane di lockdown: l’annuncio è stato dato dal Governatore Luca Zaia nel consueto punto stampa alla Protezione Civile di Marghera. «Saremo zona arancione. Ho parlato con il ministro Speranza – ha aggiunto il Presidente della Regione – e farà una verifica se partiremo da martedì o da mercoledì. Il dettaglio lo definiremo dopo. Se si anticipa di un giorno, sarà utile anche in prospettiva della riapertura delle scuole. Noi auspichiamo un passaggio di colore».



Diverso il caso della Campania di De Luca che pure aveva richiesto la riapertura almeno in arancione per la prossima settimana. I colori delle Regioni, ricordiamo, vengono stabiliti oggi ma entreranno in vigore dal 6 aprile prossimo: nel frattempo, il monitoraggio Iss pervenuto alla riunione (ora conclusa) della cabina di regia ha mostrato una nuova diminuzione del contagio nazionale, con Rt Italia a 0,98 e incidenza dei casi scesa a 232 su 100mila abitanti. Di contro però, preoccupano ancora le ospedalizzazioni: «In Italia il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica, è al 41% contro il 39% della scorsa settimana. E rimane alto il numero di regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 14, contro le 12 della settimana precedente», riporta la nota dell’Istituto Superiore di Sanità nel nuovo monitoraggio settimanale.

OGGI NUOVA RIUNIONE DELLA CABINA DI REGIA

È convocata in giornata la consueta cabina di regia anti-Covid – Ministero della Salute-Ministri Economici-Cts-Regioni – per dirimere la prossima nuova “cartina” dei colori per la settimana che arriva dopo la Pasqua: dopo aver ricevuto i dati del monitoraggio Iss settimanale, la cabina di regia produrrà il materiale sul quale si fonderanno le nuove ordinanze del Ministro Speranza per i colori delle Regioni dal 6 aprile prossimo.

Ricordando che il 3-4-5 aprile l’Italia intera torna in zona rossa per effetto del Dl Covid di Pasqua, e che dal 7 aprile invece scatteranno le nuove misure anti-pandemia (fino al 30 aprile prossimo) del Decreto Covid approvato mercoledì in Consiglio dei Ministri, il quadro che si delinea per i prossimi 7 giorni sembra ancora parecchio “rosso”, con qualche “chiazza” di “arancione” e senza ancora il ricorso alle zone gialle o bianche (‘bandite’ fino al 30 aprile, salvo discussioni in Cdm su eventuali riaperture in zone migliorate sul fronte epidemiologico e vaccinale). L’indice Rt è ribasso, ma la pressione sugli ospedali è ancora alta e per questo il Ministro della Salute mantiene la barra dritta delle chiusure: «Non c’è una data in cui tutto magicamente finisce, ci vorrà molta gradualità. La cabina di monitoraggio verifica costantemente l’evoluzione epidemiologia, è probabile che alcuni territori rossi possano passare in arancione. In questo momento parlare di area gialla è sbagliato perché i nostri scienziati ritengono non sia sufficiente a contenere il contagio con questo livello di vaccinazione», spiega Roberto Speranza al Corriere della Sera.

CABINA DI REGIA, COME CAMBIA LA CARTINA DEI COLORI

Per capire però quali decisioni prenderà la cabina di regia in questo Venerdì Santo, occorre rifarsi alle anticipazioni emerse in queste ultime ore dalle singole Regioni: a rischiare l’ingresso in zona rossa al momento è solo la Sicilia, dopo il caos su dati e contagi che hanno portato alle indagini e poi successive dimissioni dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Il percorso inverso – da rossa ad arancione – è invece dato come probabile per la Campania, un po’ meno dal Veneto che pure spera da martedì 6 aprile di riaprire almeno i negozi e far tornare le scuole superiori al 50-75% in presenza (come ribadito anche nell’ultimo Decreto Covid del 31 marzo 2021). Lazio e Liguria dovrebbero rimanere arancioni anche nella prossima settimana, così come Alto Adige, Sardegna, Basilicata, Abruzzo e forse anche l’Umbria. Di contro, la Lombardia già ha fatto sapere che con i dati attuali molto probabilmente rimarrà in zona rossa fino all’11 aprile e così anche la restante parte d’Italia (Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento). I monitoraggi del 9 e del 16 aprile risulteranno dunque decisivi per capire se – e quali – altre Regioni potranno uscire dalla zona rossa.