Non sono mancate scintille nel confronto a distanza tra Governo e Regioni, in particolare sulla scuola e sul sistema a colori delle zone in cui dividere il Paese anche nel nuovo Dpcm: Veneto, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Campania e il Presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini hanno avanzato la richiesta di un parere rinnovato del Cts in merito alla possibile chiusura delle scuole, davanti al diffondersi sempre maggiore delle varianti Covid. Secondo l’Adnkronos però la Ministra Gelmini avrebbe replicato «Chiedere la riapertura delle attività economiche e la chiusura delle scuole è una contraddizione di fondo».



Altro punto di discussione, sempre in clima cordiale va detto e con la ripromessa di aggiornarsi a breve con un’altra cabina di regia, il sistema delle zone: la Gelmini e Speranza hanno ribadito che il Governo Draghi «non vuole usare la logica del cacciavite, ma per cambiare completamente un metodo, il sistema delle fasce, ne serve uno diverso». Di certo, qualcosa andrà cambiato specie laddove «non ha funzionato» ma il Governo è nato da una settimana e al momento «nessuno ha indicato un metodo alternativo a quello attuale». Nel frattempo secondo fonti parlamentari, domani alle 12.30 dovrebbe tenersi un nuovo Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno la riorganizzazione dei Ministeri Transizione Ecologica, MISE e Turismo ma anche la discussione della possibile bozza del Dpcm anti-Covid da far scattare poi il prossimo 6 marzo. Polemiche a distanza tra Lega e Pd con i propri segretari: apre Salvini sottolineando come le chiusure a Pasqua siano «poco rispettose per gli italiani», mentre il suo omologo dem Zingaretti su Facebook replica «Vedo che, sulla pandemia, Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l’Italia. Quello che è irrispettoso per gli italiani e gli imprenditori è mettere a rischio le loro vite e prolungare all’infinito la pandemia e quindi la possibilità di avere la ripresa economica».



GELMINI: “REGOLE PASQUA, NIENTE LOCKDOWN. DOMANI LA BOZZA”

«Il sistema dei parametri (per definire i colori delle zone in Italia nell’emergenza Covid) si può affinare, ma probabilmente non con il decreto in arrivo, ci vorrà un tavolo tecnico. In ogni caso, per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì», ha spiegato la Ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini nella Cabina di Regia con i rappresentanti di Regioni (Bonaccini e Toti), Province (de Pascale) e Comuni (Decaro). Domani dovrebbe essere approntata la bozza del nuovo Dpcm 6 marzo, con netto anticipo rispetto alle modalità del precedente Governo: «stiamo lavorando intensamente in queste ore sul nuovo provvedimento anti-Covid. Sono naturalmente in costante contatto con Palazzo Chigi e contiamo di farvi avere, nella giornata di domani, con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm».



Come scelto direttamente dal Premier Draghi, prosegue la Gelmini, «fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita». In merito ai contenuti del decreto, il sistema a fasce di colori verrà mantenuto e il lockdown generale scongiurato: «Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. È un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione». Infine la Gelmini, come riporta ancora l’Agenzia Ansa, ha fatto sapere che vi sarà un parere del Cts – come richiesto dalle Regioni – per l’apertura delle scuole alla luce della diffusione della variante inglese.

LE NOVITÀ NEL DPCM

Niente misure allentate fino a Pasqua, il che significa che nel prossimo Dpcm in discussione oggi nella cabina di regia Stato-Regioni-Comuni-Province non dovrebbero esserci particolari novità su riaperture serali di ristoranti, teatri, cinema o locali. Resta da convincere l’ala più aperturista come Lega, FI, Renzi e alcune ali di Pd e M5s che spingerebbero per riaprire almeno nelle zone gialle per dare respiro alle attività commerciali in crisi nera da ormai un anno.

La definizione finale del nuovo Dpcm si attende dopo i dati del monitoraggio settimanale di domani ed il premier Mario Draghi dovrebbe essere pronto a firmarlo tra venerdì sera di ritorno dal Consiglio Ue o più probabilmente nelle giornate di sabato e domenica. Spostamenti limitati, zone a colori, coprifuoco, obbligo di mascherine anche all’aperto, distanziamento: le regole principali rimangono, cambia il metodo usato dal Governo con una comunicazione più rapida e tempestiva (ben prima del 5 marzo sera, tanto per intenderci) e ristori più veloci e concreti, il che viene certificato dall’apertura ai ministri economici della Cabina di Regia anti-Covid a Palazzo Chigi.

CABINA DI REGIA STATO-REGIONI

Il Governo Draghi si avvia a produrre il nuovo Dpcm con tutte le regole anti-Covid dal 6 marzo al 6 aprile prossimo, dunque comprendendo anche le vacanze di Pasqua: lo ha annunciato ieri il Ministro della Salute Roberto Speranza nelle comunicazioni in Parlamento e di questo discuteranno Regioni-Comuni-Province e Governo nella Cabina di Regia convocata stamattina per le ore 9 in video collegamento. Al vertice Stato-Enti Locali parteciperanno il ministro della Salute, il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, e i rappresentanti Governatori, sindaci e province.

Non ci saranno grandi differenze nella cintura di regole che il Governo sta preparando, così ha spiegato ieri Speranza alla Camera e al Senato: «Nella battaglia a questo virus, che ci ha colpito così duramente, non dobbiamo avere esitazioni: limitare la diffusione del contagio fino a quando, con la campagna di vaccinazione, non argineremo definitivamente il Covid e le sue varianti, è il presupposto indispensabile per tornare a far crescere in modo stabile e sostenibile il nostro Paese». Resta però da vedere se e come Draghi riuscirà a mediare con l’area più “aperturista” dell’esecutivo (Italia Viva, Lega, Forza Italia) e con gli stessi Governatori che spingono per aprire almeno in zona gialla ristoranti e cinema alla sera.

NUOVO DPCM, LE RIAPERTURE SLITTANO?

«L’evoluzione del quadro epidemiologico merita di essere seguita con la massima attenzione. Dovremo verificare, passo dopo passo, se le misure siano adeguate a fronteggiare la situazione che va delineandosi. La bussola, per me, nella scrittura del prossimo DPCM, che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, deve essere sempre il principio di tutela e salvaguardia del diritto fondamentale alla salute, come sancito dalla nostra Costituzione, all’articolo 32», ha ribadito il Ministro Speranza e lo stesso concetto verrà ribadito oggi alle Regioni, in vista delle nuove regole che seguiranno nei prossimi giorni una volta. Confermate le chiusure senza allentare le regole già presenti nell’ultimo Dpcm, il nodo della riaperture – seppur richiesto da Lega e dai Governatori anche in quota Pd (come Bonaccini) – dovrebbe essere slittato a fine marzo.

Il Comitato Tecnico Scientifico, tornato a riunirsi ieri pomeriggio, ha inviato un report al Governo in cui consiglia la riapertura dei cinema e teatri non prima della fine di marzo, molto più probabilmente ad inizio aprile dopo la Pasqua (che dunque vedrà norme e regole assai simili allo scorso Natale). Divieto di spostamento fuori le Regioni, nuovo sistema di colori (qui tutti gli specifici dettagli) e niente lockdown: in attesa di una piena conferma con l’approvazione del nuovo Dpcm, stabilita la road map dei prossimi giorni; domani monitoraggio Iss e ordinanze del Ministero della Salute per i nuovi colori delle Regioni in arrivo da lunedì prossimo, tra sabato e domenica invece dovrebbe essere comunicato il nuovo Dpcm che avrà poi valore dal 6 marzo fino al 6 aprile 2021.