CABINA DI REGIA: NO ZONE GIALLE DALL’8 NOVEMBRE
Con l’uscita dei nuovi dati Covid nell’ultimo monitoraggio Iss, la Cabina di regia si appresta a confermare anche per la prossima settimana un regime di zona bianca in tutta Italia: se è vero che l’indice Rt supera la soglia di allerta (fissato a 1) e l’incidenza cresce sopra quota 50, ecco che la pressione sugli ospedali per fortuna resta ancora molto bassa.
Il che significa che non vi sarà alcuna zona gialla, neanche nelle Regioni dove i dati sono in netta ripresa (come mostriamo nei focus qui sotto, ndr). Rt a 1.15, incidenza a 53 casi su 100mila abitanti, ma tasso di occupazione delle terapie intensive al 4% (era al 3,7% una settimana fa) e ricoveri al 5,3% (4.5% il precedente). Al momento, le soglie per far scattare la zona gialla sono ancora lontane: scrivono gli scienziati Iss nel monitoraggio fatto pervenire alla Cabina di regia, «La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici è in aumento e sopra la soglia epidemica; la trasmissibilità stimata sui casi con ricovero ospedaliero è stabile e sopra la soglia epidemica. Questo andamento va monitorato con estrema attenzione e, se confermato, potrebbe preludere ad una recrudescenza epidemica». Ad oggi, infine, tutte le Regioni risultano classificate a rischio moderato.
CRESCITA CONTAGI ANCHE IN ITALIA: I NUOVI DATI
Con la crescita dei contagi in diverse aree dell’Italia e dell’Europa, non si può escludere che nelle prossime settimane potranno tornare alcune restrizioni locali in modo da frenare la “pandemia dei non vaccinati” come è già stata ribattezzata dagli esperti. Nella Cabina di regia anti-Covid riunita in giornata, come sempre verrà presentato il monitoraggio settimanale redatto da Iss e Ministero della Salute: l’Italia dovrebbe restare in zona bianca anche se alcune Regioni presentano dati a “rischio” per un potenziale ingresso in fascia gialla se non già dalla prossima settimana, da quella successiva.
Incidenza contagi, terapie intensive e ricoveri: sono questi tre i parametri per stabilire gli eventuali cambi di “fascia” alle Regioni italiane. Un territorio abbandona la zona bianca se contemporaneamente il tasso di incidenza supera i 50 casi su 100mila abitanti, terapie intensive oltre il 10% e ricoveri ordinari oltre il 15%. Al momento con incidenza “alta” vi sono 10 Regioni: Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia e Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania e Calabria. Sono però solo due a rischiare effettivamente la zona gialla già dall’8 novembre.
CABINA DI REGIA, CHI RISCHIA LA ZONA GIALLA
Si tratta nello specifico di Friuli Venezia Giulia e Alto Adige: nel primo caso, il tasso di occupazione in terapia intensiva è salita dal 4% al 10% nel giro di pochi giorni. Se dunque anche i ricoveri ordinari dovessero superare quota 15% ecco che allora scatterebbe l’ordinanza del Ministro Speranza per il passaggio di “zona”: a rischio anche la provincia di Bolzano dove ricoveri sono oltre soglia, mentre le terapie intensive restano “basse” (4 posti occupati). Se però dovessero crescere anche solo di altre 10 rianimazioni, ecco che la fascia gialla potrebbe materializzarsi. «In Alto Adige la situazione sta peggiorando e purtroppo abbiamo la conferma che la scienza dice da mesi, meno vaccinati e più rischio, meno vaccinati e più persone contagiate e all’ospedale», ha detto ieri il presidente della Provincia Autonoma, Arno Kompatscher. Nell’ultima mappa aggiornata dell’Ecdc (Centro Ue per la prevenzione e il controllo delle malattie) viene confermato l’aumento dell’incidenza della pandemia Covid anche in Italia: con criteri e regole diverse nell’assegnazione dei “colori”, per la prossima settimana vengono evidenziate in giallo (allerta seria) le Regioni Liguria, provincia di Trento, Umbria, Abruzzo e Puglia. Restano “verdi” invece Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Sardegna, Molise e Basilicata: nel resto d’Europa, le aree di maggior circolazione del Covid-19 (rosso scuro) restano Irlanda, Belgio, diverse regioni dell’Olanda e l’intera parte centro orientale del continente.