Ferragosto in zona bianca per tutta l’Italia. I dati relativi al nuovo monitoraggio settimanale, presentati oggi alla Cabina di regia, mostrano che nessuna Regione ha superato le soglie che fanno scattare la zona gialla, come la settimana scorsa. L’ultimo decreto del premier Mario Draghi prevede l’uscita dalla zona bianca solo se si verificano tre condizioni: oltre 50 nuovi casi settimanali su 100mila abitanti, 10% posti letto occupati in terapia intensiva e 15% in area medica. Ormai tutta Italia ha un’incidenza superiore a 50 casi, quindi si tengono d’occhio gli altri due parametri. A rischio sono Sicilia e Sardegna, dove si registrano i tassi più alti per quanto riguarda le ospedalizzazioni, ma sono comunque sotto soglia. Dunque, senza un’inversione di tendenza, il rischio per queste due Regioni è di lasciare la zona bianca da lunedì 23 agosto, non subito.



In Sardegna il tasso di occupazione in terapia intensiva è dell’11,2%, ma in area medica i posti occupati sono ancora il 7,2%. Invece la Sicilia è al 14,1% in area medica, ma l’occupazione in rianimazione resta ferma al 6%. Queste sono anche le due Regioni con l’incidenza più alta: Sardegna con 141,8 casi, Sicilia con 127,2. Occhi puntati però anche sulla Toscana, dove si registrano 129,9 casi settimanali ogni 100mila abitanti.



CABINA DI REGIA: SOLO 3 REGIONI A RISCHIO BASSO

Dal report Iss presentato alla Cabina di regia odierna si evince che sono ormai poche le Regioni sotto la soglia dei 50 casi. Nello specifico, Lombardia, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta, Molise e Provincia autonoma di Trento. L’Umbria si avvicina ai 100 casi settimanali ogni 100mila abitanti, visto che è a 99,9. Ma tra tutte le Regioni italiane, quelle a rischio basso sono Lazio, Province autonome di Trento e Bolzano. Tolti dunque i casi Sicilia e Sardegna, l’unica altra Regione che richiama l’attenzione in vista di un eventuale cambio di colore è la Calabria, che ha l’11,5% di posti letto occupati in area medica, ma solo il 2,4% in terapia intensiva.



Per quanto riguarda le altre Regioni, la Lombardia è lontana dalla zona gialla visto che ha il 2,3% di intensive e il 4,4% nei reparti ordinari. Sotto controllo la situazione anche nel Lazio, che rispettivamente il 5,3% e il 6,9%, così come in Campania (2,2% e 7%) e Veneto (1,8% e 2,8%). Dalla bozza esaminata in Cabina di regia si evince, infine, che i valori più bassi per quanto concerne l’occupazione di terapie intensive, oltre a Valle d’Aosta e Provincia di Trento che sono a zero, si registrano in Piemonte e Abruzzo, che hanno lo 0,6% di occupazione.