Cabina di regia al lavoro sui dati del monitoraggo Iss-Ministero della Salute per ridisegnare la mappa dei colori dell’Italia. Difficilmente, in base alle prime indiscrezioni, tutto il Paese resterà zona bianca ancora per molto: tre regioni sono infatti a rischio zona gialla. Entrando nel dettaglio, preoccupano i dati relativi a Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Bolzano e provincia autonoma di Trento. Riflettori accesi anche su Marche e Calabria.



Conferme sul possibile cambio di colore per il Friuli Venezia Giulia arrivano dal governatore Massimiliano Fedriga: «La settimana prossima saremo in zona gialla a meno che non ci sia una riduzione drastica delle ospedalizzazione, ma non credo proprio. La settimana successiva sarà inevitabile», le sue parole ai microfoni di Un giorno da pecora. (Aggiornamento di MB)



CABINA DI REGIA: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

«Dai dati al momento la situazione è sotto controllo, non ci dovrebbero esser cambiamenti» e perciò anche per la prossima settimana tutta l’Italia dovrebbe restare in zona bianca: dalle parole del sottosegretario alla Salute Andrea Costa fino ai dati presentati oggi in Cabina di regia dall’ultimo monitoraggio Iss.

Stabile l’indice Rt (a 1.21), con l’incidenza dei contagi in netto aumento (da 78 a 98) e gli indici sui ricoveri in risalita (7,1% reparti ordinari, 5,3% terapie intensive) è in generale la diffusione della variante Delta del Covid-19 a prendere una velocità forse inattesa fino a qualche settimana fa: la copertura dei vaccini, seppur in drastica diminuzione dopo 6 mesi, permette al nostro Paese un ridotto impatto sui ricoveri rispetto ad altri Paesi – tanto che la prossima settimana non dovrebbero esserci ancora zone gialle – ma la crescita generale del contagio sta portando il Governo a ripensare alcune norme su Green Pass (da 12 a 9 mesi è lo scenario principale) e restrizioni (con le Regioni che spingono per possibili “lockdown per No Vax” in fasce arancioni o rosse). Ricordiamo che l’ingresso in zona gialla (che in tema di regole anti Covid comporta ritorno all’obbligo di mascherina e max 4 persone nei locali) è determinato dalla contemporanea presenza di tre criteri: sopra 50 come incidenza, sopra il 10% delle terapie intensive occupate, sopra il 15% dei posti da ricovero.



CABINA DI REGIA, COSA POTRÀ CAMBIARE (FORSE DAL 29)

Ebbene, con i dati al momento pervenuta in Cabina di regia da Ministero della Salute e Iss si può già tirare le prime “somme” in merito alla decisione che spetterà nelle prossime ore al Ministro Roberto Speranza. Friuli Venezia Giulia e Alto Adige presentano ad oggi i territori con il massimo grado di crescita dei contagi Covid: il Friuli ha l’occupazione delle intensive al 13% – dunque oltre soglia – e l’area medica è al 14,8%, ad un passo dunque dalla zona gialla. La provincia di Bolzano invece registra l’11,3% di terapie intensive occupate (sopra soglia) e il 14,2% per i ricoveri. Con gli attuali dati nessuna delle due entrerebbe in fascia gialla da lunedì 22 novembre, ma il rischio potente è che solo dopo 7 giorni (dal 29 novembre) il peggioramento dei dati potrebbe portare alle prime restrizioni. A rischio però non solo Friuli e Alto Adige, pure le Marche e in prospettiva anche Veneto e Campania: in merito alla “tenuta” delle terapie intensive – mentre il Governo cerca di alzare il più possibile i numeri dei posti a disposizione – all’ANSA ha parlato ieri il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac) Alessandro Vergallo, «Attualmente c’è una situazione allarmante per l’occupazione delle terapie intensive in FVG, che è oltre la soglia del 10%, e la Provincia autonoma di Bolzano, ciò anche per i maggiori scambi con le zone di confine più colpite come la Slovenia e la concentrazione di proteste no vax. La situazione è inoltre preoccupante in Veneto. Se non verrà applicata in modo stringente la norma sul green pass e non si incentiveranno le terze dosi, potremmo raggiungere una situazione drammatica nel giro di un mese e mezzo circa in tutto il Paese». Tutte le 21 Regioni italiano risultano classificate a rischio moderato, anche se solo una vede alta probabilità di progressione a rischio alto (Friuli Venezia Giulia).