Si va verso un cambio negli indicatori utilizzati da Ministero della Salute e Cabina di Regia per l’attribuzione delle fasce di colore alle Regioni italiane nella gestione del contenimento dell’emergenza Covid-19 nel nostro Paese. A dirlo è stato lo stesso ministro, Roberto Speranza, che deve far fronte alla nuova impennata di casi in Italia, a fronte di un leggero rallentamento della campagna vaccinale e all’arrivo della tanto temuta variante Delta del nuovo coronavirus.



“Per i cambi di colore e le misure per le Regioni peserà di più il tasso di ospedalizzazione” ha spiegato il ministro lucano, aggiungendo che “in una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore pesi più questo rispetto agli altri indicatori”. Presenziando alla riunione voluta dalla nuova presidenza slovena assieme anche agli omologhi di Germania e Portogallo, Speranza sembra dunque voler rassicurare le Regioni dal recente innalzamento dell’indice Rt che rischiava di far tornare alcune di esse in fascia gialla. (agg. di R. G. Flore)



IN ATTESA DELLA CABINA DI REGIA COL PREMIER

In attesa della effettiva cabina di regia con il Premier Mario Draghi prevista per l’inizio della prossima settimana – sul tavolo il nuovo decreto sull’ampliamento degli obblighi con il green pass – si è riunita anche stamani a Palazzo Chigi la riunione tra i tecnici scientifici e i Ministri d’indirizzo nella lotta al Covid-19.

Con i dati dell’ultimo monitoraggio Iss ancora per la prossima settimana l’Italia dovrebbe rimanere zona bianca e dunque nessuna nuova ordinanza verrà firmata nelle prossime ore dal Ministro della Salute Roberto Speranza: resta però la preoccupazione per la crescita importante dei contagi da variante Delta in Italia, il che sta facendo accelerare le discussioni all’interno del Governo per capire se dalle prossime settimane tornare al “regime” di zona gialla nelle Regioni più a rischio o aumentare l’obbligo del Green Pass per determinate attività. «Il quadro generale della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 “orna a peggiorare nel Paese con quasi tutte le Regioni/PPAA classificate a rischio epidemico moderato», in particolare sono 19 su 21 (tranne Trentino e Valle d’Aosta) ad essere uscite dall’area di minimo rischio per il contagio.



CABINA DI REGIA, L’ITALIA RESTA ZONA BIANCA: FINO A QUANDO?

Di contro però va detto che dal monitoraggio Iss giunto in cabina di regia, emerge anche l’elemento determinante per cui «l’impatto della malattia COVID-19 sui servizi ospedalieri rimane minimo con tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva ancora in lieve diminuzione». Questo significa che l’attività dei vaccini come “schermature” al diffondersi dei sintomi gravi della pandemia funziona e occorre aumentare il ciclo vaccinale per rendere il più possibile immune de episodi gravi la popolazione italiana. Al momento – come dimostra l’ultima inchiesta del Corriere della Sera utilizzando i dati Iss-Ministero della Salute – le vittime e i nuovi ricoverati (comunque in quantità decisamente inferiore rispetto alle grandi ondate degli scorsi mesi) sono, rispettivamente, per lo più non vaccinati o vaccinati con una sola dose. Proprio per questo motivo le Regioni chiedono a gran voce di rivedere i parametri di “cambio colore previsti dalla cabina di regia: dando meno importanza all’indice di contagio Rt (schizzato a 0,91 questa settimana, ndr) e prendendo invece più in considerazione l’indice di ricovero ospedaliero nei singoli territori. Non è escluso che nella cabina di regia prevista per la prossima settimana vi sia poi anche un confronto con le Regioni per trovare l’accordo sulla modifica dei parametri atta a non penalizzare ancora un’economia in lenta ripresa, da un lato, e intervenire con limitazioni molto mirate sul territorio anticipando l’esplodere di eventuali focolai.