E’ arrivata la firma dell’ordinanza che rende zone rosse Campania e Toscana e zone arancioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Nuove strette per una situazione che resta difficile, con i nuovi contagi che per la prima volta hanno sfondato quota 40.000 in un giorno nell’emergenza coronavirus. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, con un messaggio postato su Facebook ha annunciato ufficialmente di aver firmato la nuova ordinanza. Questo il testo del post: “Ho appena firmato un’ordinanza che istituisce due nuove aree rosse (Campania e Toscana) e tre nuove aree arancioni (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche). So che stiamo chiedendo ancora sacrifici, ma non c’è altra strada se vogliamo ridurre il numero dei decessi, limitare il contagio ed evitare una pressione insopportabile sulle nostre reti sanitarie. Ce la faremo. Ma è indispensabile il contributo di tutti.” (agg. di Fabio Belli)
A ORE FIRMA ORDINANZA
Anche la Campania, dopo giorni di polemiche e di anticipazioni, diventa zona rossa. Prima che la decisione della cabina di regia divenga ufficiale e arrivi la firma del Ministro della Salute, ad annunciarlo è stato Luigi De Magistris in una diretta Facebook. Infatti il sindaco di Napoli, riferendosi all’ordinanza che aveva tenuto banco negli scorsi giorni, ha spiegato di averla appena firmata ma aggiungendo che di fatto oramai è stata scavalcata dal provvedimento ministeriale: “Prima di pubblicarla ho voluto chiamare personalmente Roberto Speranza che mi ha notiziato che la Campania è zona rossa” ha detto il primo cittadino del capoluogo partenopeo, lodando comunque il lavoro fatto negli ultimi giorni con gli altri sindaci della Città Metropolitana. Intanto, si apprende negli ultimi minuti che proprio il titolare del Ministero della Salute firmerà in serata l’ordinanza di cui sopra che entrerà in vigore a partire da domenica 15 novembre facendo passare Campania e Toscana in zona rossa mentre diverranno arancioni regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. (agg. di R. G. Flore)
SALE NUMERO REGIONI ‘ARANCIONI’
Campania e Toscana diventano zone rosse, mentre le regioni arancioni salgono a quota nove. È questo quanto emerso dalla cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, in base al monitoraggio. Aumenta, dunque, il numero delle regioni in zona rossa: sono sette perché, appunto, Campania e Toscana si aggiungono a Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta, in base ai dati della settimana che va dal 2 all’8 novembre. Invece le Regioni in zona rossa salgono a nove, perché Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche si aggiungono ad Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria. Di conseguenza, restano in zona gialla Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto. Le indiscrezioni sono riportate da Repubblica, secondo cui la lista deve ora essere confermata dal Comitato tecnico scientifico. Il ministro della Salute Roberto Speranza poi, dopo aver sentito le Regioni, dovrà firmare l’ordinanza con i nuovi provvedimenti. (agg. di Silvana Palazzo)
CABINA DI REGIA: CAMPANIA NUOVA ZONA ROSSA?
Si profila un weekend “senza nuovi Dpcm”, come ha spiegato ieri il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, con la linea del Governo sempre più identificata dal concetto di “lockdown leggero”: sarà la cabina di regia al Ministero della Salute oggi a ratificare l’ingresso di nuove Regioni in zona “arancione”, l’ipotesi concreta della Campania in zona “rossa”, in modo da non dover essere costretti ad avallare il lockdown totale in stile marzo. Queste le anticipazioni delle ultime convulse riunioni avvenute ieri a Palazzo Chigi con i capi delegazione del Governo e poi le ancora più accese videoconferenze tra Boccia, Arcuri e i Governatori delle Regioni: è convocata per questo pomeriggio alle ore 15 la nuova cabina di regia che dovrà da un lato varare nuove ordinanze sulle singole Regioni più a rischio secondo l’ultimo monitoraggio Iss (in uscita proprio oggi pomeriggio); dall’altro, bisognerà iniziare concretamente a reperire quei Covid Hotel in ogni provincia italiana ieri annunciati da Boccia e Arcuri, ovvero strutture ricettive in grado di dare sollievo ai reparti congestionati degli ospedali (codici verdi Covid per lo più) e offrire la possibilità di isolamento a chi è positivo e non è in grado di avere necessario distanziamento fisico nelle proprie case. «Abbiamo solo 1.185 posti in tutta Italia e ne servono almeno 20 mila» ha detto il ministro degli Affari regionali, con il commissario Arcuri che ha aggiunto nella riunione con le Regioni (fonte Il Corriere della Sera) «Dobbiamo prepararci alla crisi dei reparti ospedalieri».
LOCKDOWN LEGGERO: IN COSA CONSISTE
Proprio per voler preservare la tenuta sanitaria degli ospedali (non solo per i casi Covid ma anche per tutte le altre patologie, come la tragedia del Cardarelli di Napoli ha purtroppo evidenziato), il Governo punta tutto al lockdown leggero: per capire in cosa consiste, occorre prima di tutto osservare quella curva in “raffreddamento” come anticipato ieri dal Commissario Arcuri e confermato oggi dal nuovo monitoraggio Iss (Rt Italia è dato in discesa sotto quota 1.5). L’impegno è dunque quello di non dover chiudere il Paese come a marzo e nello stesso tempo, sfruttando le ordinanze singole regionali, arrivare ad uno stato di quasi totale limitazione degli spostamenti per shopping, vie e piazze dei centri città. I 3 livelli di intervento scelti dal Governo per evitare un nuovo Dpcm vedranno in primis le ordinanze regionali che già ieri Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno firmato con strette agli assembramenti e restrizioni durante il week-end: sono proprio quelle tre Regioni, assieme alla Campania, ad essere fortemente deputate a cambiare “colore” oggi dopo la cabina di regia al Ministero della Salute. Dovrebbero entrare tutte in zona arancione – eccetto il nodo Campania che spieghiamo nel dettaglio qui sotto, ndr – con però un livello di intervento “a strati”: assieme alle ordinanze regionali e agli interventi del Governo sulle zone di rischio, sono previste anche singole ordinanze comunali con i sindaci chiamati a chiudere piazze, strade e vie dello shopping specialmente durante il weekend.
IL NODO CAMPANIA: COSA SUCCEDERÀ IN CABINA DI REGIA
Se però il Governo punta tutto ad una tripla azione operativa – moltiplicare i Covid hotel, reclutare 24 mila operatori sanitari che hanno dato disponibilità e allestire ospedali da campo nelle aree di maggiore criticità – è proprio nelle singole realtà che si gioca la partita più importante di questa delicata fase di “seconda ondata”. La cabina di regia oggi valuterà molto da vicino il caso della Campania e in particolare le province di Napoli e Caserta: ieri nella conferenza Stato-Regioni lo scontro tra il ministro Boccia e il Governatore De Luca è stato molto acceso, con il rischio che il tavolo di confronto “saltasse” da un momento all’altro. Alla fine una “lancia” l’ha spezzata l’Unità di Crisi della Regione Campania annunciando in serata una serie di nuove ordinanze restrittive a livello locale, sulla scia di quanto già fatto ieri dai Governatori Zaia, Bonaccini e Fedriga. Si tratta di alcune zone rosse in città con gli alti contagi, a cominciare proprio da Napoli: «è indispensabile una drastica riduzione della mobilità. La decisione verrà presa in coordinamento con le Prefetture competenti e con i Comuni per garantire l’indispensabile impiego delle forze dell’ordine per il controllo sui territori», spiega la Regione Campania. Oggi il sindaco de Magistris firmerà l’ordinanza con limitazioni allo spostamento sulla scia delle “zone rosse”, in attesa delle decisioni del Governo: «metterò in campo azioni per cercare di contenere l’assembramento ma per dimostrare al Governo nazionale e al governo regionale che, dopo 20 giorni di mie sollecitazioni, ancora non ci dicono se la realtà è uguale ai dati. Quali sono queste azioni? Non lo dico, sono abituato a commentare i provvedimenti dopo. Sicuramente non chiudo singole strade e non chiudo tutta la città. Faremo un lavoro tutti quanti insieme per intervenire dove si formano gli assembramenti, lo faranno le persone che collaborano da sempre: forze di polizia, prefetto, sindaco e cittadini, perché il cittadino non è colpevole di tutta questa storia». Le nuove misure anti Covid arriveranno tra sabato e domenica «ma si daranno le 24 ore e ci sarà l’ordinanza del ministero della Salute con i presidenti delle Regioni. In ogni caso non ci sarà un Dpcm ma l’ordinanza del ministro Speranza sentiti i governatori interessati», ha affermato il ministro delle Regioni Francesco Boccia anticipando i contenuti della prossima cabina di regia tra Governo, Cts e Regioni.