Mancano ormai solo l’ufficialità ma a partire da domenica 17 gennaio tre regioni passeranno in zona rossa, leggasi la provincia autonoma di Bolzano, la Lombardia e la Sicilia. Lo si apprende, come scrive l’edizione online di Skytg24.it, dal ministro della salute, Roberto Speranza, sulla base delle indicazioni della cabina di regia. L’ordinanza verrò firmata entro stasera e durerà 15 giorni, dopo di che le colorazioni potranno essere confermate oppure peggiorate o migliorate. Nove saranno invece le regioni che entreranno in zona arancione, precisamente Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta.
Confermato il colore arancione anche per Calabria, Emilia-Romagna e Veneto, mentre tutte le altre, Basilicata, Campania, Molise, Provincia Trento, Sardegna e Toscana, restano in zona gialla, così come già in precedenza. A complicare la posizione di Lombardia e provincia di Bolzano, l’indice Rt, rispettivamente a 1.38 e 1.4 (il limite per l’ingresso in questa fascia era di 1.25), mentre per quanto riguarda la Sicilia l’indice Rt era di 1.14, ma è stato lo stesso governatore, Nello Musumeci, a chiedere “il pugno di ferro” per il rischio che i contagi schizzino alle stelle. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CABINA DI REGIA, ORDINANZE COLORI. LOMBARDIA ZONA ROSSA, LAZIO E 11 REGIONI ARANCIONI
La Lombardia in zona rossa, il Lazio in arancione così come altre 11 Regioni: sarebbero queste le ultime anticipazioni in attesa delle ordinanze del Ministero della Salute e della riunione alla cabina di regia: le novità sono giunte dal Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. «Sono contrario alla zona rossa per la Lombardia. Limitazioni troppo restrittive rispetto all’andamento epidemiologico di questi ultimi giorni. Ho chiesto al ministro Speranza di fare ulteriori controlli sui dati aggiornati», scrive sui social il Governatore lombardo a margine di un evento a Concorezzo in Brianza. Nel video poi postato su Instragam il leghista sottolinea «C’è qualcosa che non funziona nel come vengono calcolati i dati, i parametri: va rivisto tutto. Siamo in una fase di miglioramento dei numeri e pure c’è il rischio che si entri in zona rossa. È una punizione che la Lombardia non si merita, i cittadini si sono comportati bene dopo molti sacrifici: la zona rossa è estremamente penalizzante, come ho spiegato a Speranza. Questo conteggio del Rt è estremamente opinabile e si riferisce a dati vecchi e se c’è stata un’evoluzione non se ne tiene conto». Per la Regione Lazio parla invece l’assessore D’Amato che annuncia nel suo intervento all’Università Sapienza di Roma «Il valore dell’indice Rt nel Lazio è superiore a 1, da domenica quindi saremo in zona arancione. E’ la prima volta che la Regione cambia colore, siamo sempre stati in giallo. Ci aspettano settimane difficili, c’è una situazione di cautela dove servono rigore e prudenza».
OGGI LA CABINA DI REGIA
Si riunisce come sempre di venerdì la cabina di regia Cts-Ministero della Salute-Regioni per valutare i nuovi dati in arrivo dal monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e fissare i termini per i nuovi colori delle Regioni a partire da domenica 17 gennaio: dopo il varo dell’ultimo Decreto Covid e in vista del nuovo Dpcm (in vigore da domani 16 gennaio, ndr) il Governo ha rivisto alcuni dei criteri per valutare la “colorazione” in fasce di rischio dell’Italia, rendendo ancora più “semplice” l’ingresso in zona arancione o rossa. Fino al prossimo 5 marzo, le regole decise dal Governo vedono l’Rt a 1 “garantire” la fascia arancione, 1,25 la zona rossa e la nuova fascia bianca (dove non vi saranno limitazioni e chiusure) che dovrà avere incidenza inferiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti e un indice Rt minore di 1.
Sempre il Dpcm garantisce però l’ingresso in zona arancione/rossa con l’incidenza dei casi su 100mila abitanti e la valutazione di rischio alto da parte della Cabina di regia sulla base dei 21 criteri: in tutto sono 24 i parametri che stabiliscono, secondo complesso calcolo, la classificazione delle Regioni. «Il ministro Speranza ha annunciato il combinato disposto del decreto legge approvato ieri sera e del nuovo Dpcm, che sta per mettere in arancione praticamente tutta l’Italia a partire da domenica con i nuovi parametri», ha spiegato il Governatore della Liguria Giovanni Toti.
I NUOVI COLORI DELLE REGIONI: LE ANTICIPAZIONI
Dalle anticipazioni finora emerse dopo il vertice di ieri tra Governo e Regioni, l’Italia da domenica potrebbe colorarsi quasi tutta di arancione: «In base ai contagi che si osserveranno anche in questi giorni ci saranno cambiamenti dei colori. Coi dati di questi giorni purtroppo ci sarà un upgrade dei colori», ha spiegato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ieri a “Un giorno da pecora” anticipando i contenuti della cabina di regia odierna. Sulla zona rossa, Sileri non si espone anche se ammettere «credo che non vi saranno, ma purtroppo i dati sono comunque in peggioramento». È la Lombardia, assieme alla Calabria, al momento a rischiare l’ingresso in zona rossa, in quanto l’Rt precedente a questa settimana segnava rispettivamente quota 1,24 e 1,15: con l’ordinanza che il Ministro della Salute firmerà stasera, sui dati Iss e della cabina di regia, al momento dovrebbero rimanere arancioni Veneto ed Emilia Romagna, con l’aggiunta di Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Puglia, Umbria, Molise.
Solo la Toscana potrebbe rimanere in zona gialla, mentre rischiano l’ingresso in zona arancione tutte le rimanenti Regioni italiane. In Sicilia il Presidente Musumeci ha proposto la zona rossa per 2 settimane: «l’istanza sarà valutata nella cabina di regia convocata per domani (oggi, ndr) a Roma e, ove la nostra richiesta non dovesse essere accolta, prudenzialmente domani stesso procederò con mia ordinanza ad applicare le limitazioni previste per le “zone rosse” in tutte le aree regionali a maggiore incidenza di contagio, come peraltro richiesto da numerosi sindaci».