È arrivata l’ufficialità: la Sicilia passa in zona gialla in Sicilia, come annunciato dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Quest’ultimo ha preannunciato la notizia al governatore isolano, Nello Musumeci, il quale ha dichiarato ai microfoni di Adnkronos: “Questo provvedimento non coglie di sorpresa alcuno. È il risultato di un’isola che negli ultimi mesi, da un lato, ha subìto la intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro lato è stata meta di milioni di turisti. Per la fortuna dei nostri operatori, aggiungo. Comunque, non cambia molto col ‘giallo’ e deve suonare come campanello d’allarme”.



Rammentiamo che il passaggio in zona gialla determina in particolare l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, mentre non è prevista l’introduzione del coprifuoco. Sarà consentito entrare e uscire dalla regione e sarà altrettanto possibile raggiungere le seconde case fuori regione, a prescindere dal colore della zona di partenza e di arrivo. Infine, non variano le funzioni del Green Pass: il certificato verde consentirà l’accesso a ristoranti e bar al chiuso, dove torna il limite di 4 persone al tavolo, a meno che non si tratti di conviventi. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



CABINA DI REGIA: “PROBABILITÀ DI ESCALATION  IN 30 GIORNI IN SICILIA”

In attesa dell’ufficialità da parte della Cabina di Regia, che non dovrebbe tardare troppo ad arrivare, possiamo anticipare, come già fatto nella mattinata odierna, che la Sicilia passerà in zona gialla, considerato il rischio moderato ma “ad alta probabilità di progressione” rilevato nella bozza del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia Covid in Italia.

In essa, come detto, viene esaminata la “probabilità di una escalation nei prossimi 30 giorni”, ovvero quanto sia probabile il fatto che la regione superi le soglie di occupazione dei posti letto negli ospedali. Tale probabilità viene segnalata (secondo proiezioni al 24 settembre) sopra il 50% per i ricoveri in area medica (in riferimento alla probabilità raggiungere un’occupazione delle aree mediche del 40%), e dal 5 al 50% per le terapie intensive (in relazione alla probabilità di raggiungere quota 30%). (aggiornamento di Alessandro Nidi)



CABINA DI REGIA: SICILIA GIALLA, COSA CAMBIA?

«Rischio moderato ma ad alta probabilità di progressione di escalation nei prossimi 30 giorni»: così viene definita la Regione Sicilia nell’ultima bozza di monitoraggio Iss all’attenzione della Cabina di regia anti-Covid tenutasi questa mattina. Dopo un’estate di zona bianca nazionale, dal 30 agosto con ogni probabilità il Ministro della Salute Roberto Speranza dovrà tornare a firmare un’ordinanza per la zona gialla destinata alla Sicilia, considerato i parametri aggiornati.

Dopo essere stata “salvata” la scorsa settimana, nell’ultimo monitoraggio emerge come i parametri dell’occupazione dei ricoveri sia superata sia nei reparti ordinari (19,4%, soglia al 15%) che nelle terapie intensive (12,1%, soglia 10%). Zona gialla significa per i cittadini siciliani significa ritorno all’obbligo di mascherine anche all’aperto e limite clienti ai tavoli di bar/ristoranti che scende a 4. Coprifuoco resta abolito, così come sono liberi gli spostamenti anche fuori regione. Nel frattempo, con una nuova ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci, da sabato 28 agosto porterà a 4 i comuni dell’isola che, a prescindere dalla decisione del passaggio in giallo dell’intera Sicilia (ormai certo), passano in zona arancione: si tratta di Comiso e Vittoria (Ragusa), Battafranca (Enna) e Niscemi (Caltanissetta).

CABINA DI REGIA, LA SITUAZIONE PER TUTTE LE ALTRE REGIONI

La Cabina di regia ha poi registrato l’aumento lieve dell’incidenza dei casi su 100mila abitanti – 77 invece che i 74 dello scorso monitoraggio – ma anche il calo dell’indice Rt a 1.01 (invece che 1.1) e soprattutto il livello sotto la soglia di allerta per i ricoveri ospedalieri in tutto il Paese. Al momento, rileva la bozza presentata in Cabina di regia, 11 Regioni restano a rischio basso mentre 10 risultano a rischio “moderato”. Si tratta nello specifico, oltre alla Sicilia, di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Provincia di Trento, Puglia e Valle d’Aosta. Dalla zona gialla si salva la Sardegna, dato che presenta l’11,2% di terapie intensive e il 14% di reparti ordinari occupati: ma anche la Calabria offre dati in “aumento” anche se tenuti sotto controllo al momento, secondo il bollettino epidemiologico settimanale dell’Iss.