Emergono diverse proposte-misure dalla cabina di regia conclusasi a Palazzo Chigi dopo le ore 20 con il Premier Conte, i Ministri Speranza e Boccia e i rappresentanti di Regioni, Comuni e Provincie in videoconferenza: il nuovo Dpcm potrebbe contenere nel testo ufficiale da varare entro sera (salvo slittamenti dell’ultim’ora) novità importanti anche sul mondo scuola. Secondo quanto riportato dall’Ansa, si valuta lo stop alle gite scolastiche, attività didattiche fuori sede e gemellaggi: se questo provvedimento dovrebbe entrare sicuramente nel nuovo decreto, diversa la situazione sulla didattica a distanza con le Regioni che chiedono al Governo di poter implementare la dad per la scuola superiore per poter diminuire il flusso di passeggeri sui mezzi pubblici davanti alla pressante richiesta del Dpcm stesso. Nel frattempo il Ministero della Salute ha emanato nuova circolare che aggiorna, dopo le norme riviste del Cts, la situazione sulla quarantena e gli isolamenti domiciliari: «Con l’ultima circolare del Ministero della Sanità potremo ridurre anche la quarantena dai 14 giorni iniziali. Abbiamo anche la possibilità di introdurre nuovi test, ancora più rapidi. Abbiamo proprio lavorato per evitare un nuovo lockdown generalizzato. Nel frattempo abbiamo rafforzato le strutture ospedaliere e la risposta del sistema sanitario. Siamo molto avanti: facciamo – ha sottolineato oggi Conte prima della cabina di regiaun numero di test impressionante». Al termine del confronto il Presidente del Consiglio ha incontrato i capidelegazione della maggioranza prima di firmare il nuovo Dpcm 12 ottobre.



ANCI: LE RICHIESTE SU BAR E LOCALI. POSIZIONI DELLE REGIONI

In vista dell’imminente cabina di regia tra Stato-Regioni-Anci-Upi convocata al termine della seconda riunione in 2 giorni del Comitato Tecnico Scientifico, interviene il sindaco di Bari nonché presidente dell’Associazione Comuni italiani Antonio Decaro con le proposte da presentare al Governo: «Chiediamo di lasciare i locali aperti, perché se uno sta seduto mantiene il distanziamento. Ma va bloccata la somministrazione di alimenti e bevande all’esterno proprio per evitare a monte la possibilità di assembramenti». In questo modo, sottolinea ancora il n.1 dei Comuni, «diventa più facile poi fare il controllo». Nella bozza del Dpcm circolata all’Adnkronos si specifica l’impegno del Governo invece a chiudere i locali alle 23, con divieto assoluto di sostare all’esterno dei locali dalle 21 alle 6 del giorno dopo. In vista del vertice con il Governo, le Regioni preparano le ulteriori proposte con l’intento però meno “battagliero” dei mesi passati visto l’impegno comune a voler evitare ad ogni costo il lockdown – come ripetuto anche oggi pomeriggio a Taranto dal Premier Conte: «misure che non vadano a incidere sull’economia: non possiamo permetterci di creare altre chiusure», sottolinea il Governatore della Lombardia Fontana, con lui anche Toti (Liguria). Meno netta la posizione di Luca Zaia (Veneto) che chiede «ragionevoli misure di contenimento ma senza fughe in avanti», linea assai simile a quella di Bonaccini (Emilia Romagna). Chi invece non esclude lockdown locali sono De Luca (Campania), Musumeci (Sicilia) mentre Emiliano (Puglia) non vede preoccupazione nei contagi Covid nella sua regione.



CABINA DI REGIA STATO-REGIONI-ANCI ALLE 17.30

In vista del nuovo Dpcm in arrivo tra questa sera e domani, il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato per questo pomeriggio alle ore 17.30 la cabina di regia con Regioni, Anci e Upi per sciogliere gli ultimi nodi prima del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. In videocollegamento, oltre ai Governatori e i responsabili dei Comuni e Provincie, ci saranno i Ministri Boccia e Speranza: la road map del Governo prevede nel pomeriggio anche una nuova riunione del Cts in parallelo alla cabina di regia con i territori per dirimere tutte le regole da approntare nel Dpcm, dalla quarantena alle feste private, dagli spot amatoriali da vietare alla ulteriore stretto sulla movida. Di certo le “aperture” fatte ieri dal Comitato Tecnico Scientifico sono piaciute a diversi Governatori che da tempo chiedono una svolta di rapidità nell’affrontare le quarantene e gli isolamenti fiduciari: 10 giorni per i contatti stretti dei positivi, 14 ma con un solo tampone negativo come via libera all’uscita per tutti gli asintomatici positivi al Covid-19. La cabina di regia però è chiamata a dirimere, esattamente come nel periodo marzo-maggio del lockdown, tutte le decisioni con più ampio dialogo possibile per evitare nuovo confinamento nazionale o regionale che potrebbe essere devastante per l’economia e la comunità dei cittadini.



VERTICE CON BOCCIA E SPERANZA: LE RICHIESTE DEI TERRITORI

Ancora ieri il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, proprio in vista dell’evitare lockdown nazionali, non ha escluso altri provvedimenti comunque molto netti: «Le limitazioni di spostamento tra le Regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento. Dobbiamo difendere il lavoro e la salute a tutti i costi […] la situazione dovrà essere monitorata giorno per giorno. Appena c’è una spia che si accende bisogna intervenire». Il Ministro Speranza ancora ieri a “Che tempo che fa” ha ribadito l’importanza della prevenzione con un “cambio di marcia” anche per limitare (con controlli e segnalazioni dei cittadini) le cosiddette “feste private” nelle case della popolazione italiana: oggi le Regioni e i Comuni chiederanno lumi su come intendano “controllare” le autorità nazionali, ma soprattutto sarà il tema trasporti ad essere affrontato nel nuovo Dpcm in arrivo. Il Cts e il Governo ritengono la capienza all’80% – al momento presente come regola nell’ultimo Dpcm 7 ottobre – un “lusso” da non potersi permettere con la risalita dei contagi Covid e si pensa alla riduzione sul 50-60% dei posti per i passeggeri: di contro però le Regioni nella cabina di regia non intendono mollare la presa senza una parallela decisione che permetta ai lavoratori e studenti di raggiungere i propri luoghi quotidiani senza file enormi e assembramenti inutili. Il Governatore della Liguria Giovanni Toti, vicepresidente della Conferenza Stato-Regioni, in vista del Dpcm ha spiegato: «Ho detto a Boccia di cercare di danneggiare il meno possibile un’economia che fa fatica: bar, ristoranti, momenti di socialità. Bisogna contenere il contagio ma evitare chiusure troppo penalizzanti. Non vorrei per proteggere dall’epidemia fare morire per colpa dell’economia…».