Calabria, Lombardia e Piemonte, stando a quanto disposto dalla nuova ordinanza firmata dal ministro Speranza passano in zona arancione, mentre Liguria e Sicilia in zona gialla. Per le regioni Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Toscana sono state invece rinnovate le misure. Attualmente sono in fascia rossa Valle d’Aosta, la Provincia di Bolzano, la Toscana, l’Abruzzo e la Campania. In zona arancione troviamo: Piemonte, la Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, l’Umbria, la Puglia, la Calabria, la Basilicata. Infine le Regioni in zona gialla sono: provincia di Trento, il Veneto, la Liguria, il Lazio, il Molise, la Sardegna e la Sicilia. Esemplare, tuttavia, la situazione della Toscana che resta in zona rossa anche se secondo il governatore Eugenio Giani “il 4 dicembre tornerà zona arancione”. Eppure la sua speranza è addirittura che possa divenire molto presto gialla. Il numero di casi positivi fortunatamente è in rapida discesa ed il presidente Giani, come riferisce Corriere.it, ha commentato in merito: “Il tracciamento ha raggiunto quota 98%, un mese fa eravamo al 37%. Siamo di fatto già una zona arancione, anzi io direi di zona gialla”. Notizie confortanti che sarebbero giunte dopo un colloquio con Speranza e che accrescono l’attesa per il nuovo Dpcm del 4 dicembre prossimo. Lo stesso Giani su Facebook aveva auspicato: “Dobbiamo avere pazienza perché dopo potremo avere possibilità di vacanze di Natale migliori e rientrare in zona gialla”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LOMBARDIA, PIEMONTE E CALABRIA ARANCIONI
Il premier Giuseppe Conte aveva preannunciato novità nel pomeriggio e sono trapelate infatti dalla cabina di regia di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità. Le regioni Lombardia, Piemonte e Calabria passano da zona rossa ad arancione, invece Liguria e Sicilia in quella gialla. «Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà una nuova ordinanza con cui si dispone l’area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte», comunica il dicastero, precisando che l’ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre. In parallelo si lavora su Nuovo Dpcm. A tal proposito la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa a Tagada su La7 si è espressa in merito alla questione degli spostamenti: «A Natale predominanza giallo? Se la tendenza si conferma, la risposta è sì. Ma penso che verrà raccomandato di non spostarsi. In questo momento non c’è ancora un’indicazione chiara, spero comunque che alle famiglie sia concesso di riunirsi». Invece sul coprifuoco c’è un confronto in corso: «Non so ancora se verrà prolungato alle 23». (agg. di Silvana Palazzo)
CABINA DI REGIA: ZONE ROSSE E DPCM NATALE
Si attendono importanti novità nella nuova Cabina di regia anti-Covid prevista per questo pomeriggio, non appena sarà reso noto l’ultimo monitoraggio Iss con l’andamento epidemiologico del contagio negli scorsi giorni: l’indice Rt nazionale potrebbe arrivare attorno a quota 1, se non addirittura scendere appena sotto, il che significherebbe non un abbandono netto delle restrizioni ma sicuramente un lieve allentamento per il prossimo mese. Lo “spauracchio” del Natale per Cts e Governo è comunque imponente: gli esperti non vogliono “perdere” i vantaggi acquisiti nelle ultime settimane con la raffreddata della curva nei giorni di vacanze: per questo motivo si procederà con cautela tanto nelle nuove zone gialle o arancioni, quanto per il prossimo Dpcm in arrivo dal 4 dicembre in poi. I dati ad oggi porrebbero Lombardia e Piemonte già fuori dalla zona rossa, ma dalla discussione di ieri nell’ultimo vertice Governo-Regioni è emersa l’intenzione del Ministro Boccia di mantenere almeno fino al 3 dicembre prossimo le restrizioni nelle due grandi Regioni del Nord. Lo scontro tornerà anche oggi in Cabina di regia, dove tra l’alto già si dovrà decidere se Puglia, Sicilia e Basilicata abbiano i requisiti per entrare in zona rossa visto il non grande miglioramento dell’ultima settimana.
NUOVO DPCM “NATALE” : LE ULTIME NOVITÀ
«Stiamo uscendo dalla zona rossa, penso che saremo arancioni tra l’1 e il 3 dicembre. L’Rt quando andammo in zona rossa era 2,16 e nell’ultimo report era di 1,1 […]. Oggi quando il ministero formalizzerà la pagella, il ministro Speranza dovrà firmare un’ordinanza con la quale posizionerà il Piemonte in zona arancione», ha spiegato il Presidente di Regione Piemonte Alberto Cirio, mentre il collega Attilio Fontana ha accusato il Governo di non voler guardare in faccia la realtà dei dati mantenendo ancora la Lombardia in zona rossa fino almeno al 3 dicembre prossimo. In serata poi ieri la telefonata Fontana-Speranza per provare a ricucire, con il Governatore che ha poi commentato «Entrambi condividiamo che, secondo il modello delle ‘zone’ predisposto dal Governo, la Lombardia abbia tutti i requisiti per passare da quella rossa a quella arancione, per cui il dialogo va avanti».
Nel frattempo ieri sera il Premier Conte, nell’intervista al Tg5, ha di fatto anticipato i contenuti che potrebbero emergere nella Cabina di regia anti-Covid di questo pomeriggio: «Domani (oggi, ndr) è una giornata importante: mi aspetto un Rt che è arrivato all’1, sarebbe un segnale importante della riduzione del contagio. E mi aspetto anche che molte Regioni che ora sono rosse diventino arancioni o gialle. Sarebbe un bel segnale». Secondo il Capo del Governo, l’Italia ha adottato un sistema «che sta funzionando, che consente di intervenire in modo chirurgico com misure ancor più circoscritte che ci consente di far correre l’economia e non deprimere il tessuto economico». Tra le tante anticipazioni emerse in questi giorni sul prossimo Dpcm (limitazioni a vacanze di Natale, vietati spostamenti tra Regioni ma con deroghe a ricongiungimenti parentali, shopping fino alle 22, bar e ristoranti riaperti ma solo fino alle 18, chiusura impianti da sci, coprifuoco mantenuto alle 22 anche nei giorni di Natale e Capodanno) il Premier ha specificato «un Natale sotto tono è necessario, non possiamo abbassare la guardia. Gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo a una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi che non possiamo permetterci».