Nell’ultima settimana, secondo Massimo Cacciari, si è parlato a sproposito del tema del patriarcato “perché la famiglia patriarcale è un ordine familiare che è andato di fatto in crisi qualche secolo fa. La famiglia borghese non è più una famiglia patriarcale. Quest’ultima si regge su una gerarchia ben solida e sull’autorità indiscussa del padre – del maschio padre – al di là di ogni concetto puramente genitoriale, perché l’autorità paterna non deriva soltanto dal fatto di essere genitore, ma da un riconoscimento pieno del suo primato in sede giuridica, politica”. Oggi, secondo il filosofo, viviamo “la crisi della famiglia tout court. Ed è questo il tema grande e profondo che dobbiamo affrontare da un punto di vista radicale: l’istituto familiare non regge più, non svolge più una funzione economica e tanto meno una funzione educativa” spiega a La Verità.



“Intendiamoci: non sto dicendo “bene, finalmente”. Anche perché non c’è niente che sostituisce l’istituto familiare, che è appunto in evidentissima crisi (e bisogna riconoscerlo a meno di non essere proprio totalmente ipocriti) e delitti come quello di cui si è discusso lo mostrano quotidianamente” prosegue il filosofo. Il problema, secondo Cacciari, non è il maschio in sé ma la dinamica familiare “all’interno della quale è crollata ogni autorità. E l’autorità maschile, essendo quella tradizionale, provoca i maggiori problemi. Anche perché non c’è una tradizione millenaria di autorità femminile. Il matriarcato, se mai c’è stato, finisce nel mondo mediterraneo 3.000 anni fa. Il potere maschile invece c’è stato e va in crisi, una crisi che si è fatta ormai radicale, e questo provoca scombussolamenti e sconquassi laceranti nella psiche degli uomini”. 



Cacciari: “Dobbiamo dare forma a questo disordine”

Il disordine attuale è sociale, politico, civile ed economico, spiega Massimo Cacciari. Secondo l’esperto “dobbiamo vedere se esiste un margine per giungere a dei patti, potremmo dire a delle paci in modo laico. Dobbiamo stabilire accordi, stabilire relazioni che riconoscano in qualche modo gli interessi reciproci tra le grandi aree del pianeta, ma anche tra di noi, all’interno di uno stesso Paese”. Cacciari a La Verità spiega ancora: “Dobbiamo cercare in tutti i modi di dare una forma, per quanto possibile, a questo disordine. Resta che la nostra anima è in profondo disordine e le vicende a cui stiamo assistendo, queste tragedie familiari, sono simbolo di un disordine psichico e etico, profondissimo, che non può essere in alcun modo derubricato. Tuttavia questa è la situazione, dunque cerchiamo di trovare isole di forma e ordine in questa situazione, sapendo che nessuno di noi ha ricette, tanto meno ricette reazionarie, come quella di invocare la famiglia. Ma quale famiglia si può invocare oggi?” si chiede.



A detta del filosofo può nascere un nuovo ordine dopo la catastrofe. Per quanto riguarda invece un nuovo ordine femminile, Cacciari sottolinea su La Verità: “La donna per me è una speranza concreta. La possibilità che al comando, diciamo così vi siano delle donne può portare proprio nella direzione che dicevo: la direzione di costruzione di patti molto pragmatici, determinati. La donna ha consapevolezza della propria finitezza, infinitamente più del maschio europeo la cui eroica vicenda si compie con l’età faustiana e con i miti faustiano-prometeici, e quindi si compie con la rivoluzione industriale dell’Ottocento. Dopodiché comincia una decadenza che è segnata dalla tragedia di due guerre mondiali volute proprio dal maschio europeo e dalla sua volontà di potenza. Da lì comincia il tracollo, che era inevitabile”.