IL MONITO DI CACCIARI SULL’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI
«È insensato aumentare le spese militari senza una vera difesa comune europea»: come sempre lontano dal mainstream culturale e politico, il filosofo Massimo Cacciari su “Il Dubbio” legge l’attuale situazione politica italiana legata alla guerra in Ucraina.
La minaccia di “strappo” nel Governo Draghi messa in atto dal M5s di Giuseppe Conte sembrerebbe (parzialmente) rientrata, ma resta la forte distanza all’interno della maggioranza sull’adeguamento al 2% del PIL (regola Nato) per le spese militari: per Cacciari però, il piano del Governo resta «pura insensatezza». Per l’ex sindaco di Venezia il problema è prima logico, poi politico: «È del tutto evidente che un aumento di questa dimensione è ininfluente se manca una politica di sicurezza e di difesa militare europea. È pesante per noi e al tempo stesso insignificante in mancanza di una strategia comune». Piuttosto, secondo Cacciari sarebbe molto più sensato decidere a livello comunicativo di aumentare le spese militari così che ogni Stato possa finanziare il progetto di una difesa comune.
“SOLO GLI IMPERI AUMENTANO GLI ARMAMENTI”: PARLA MASSIMO CACCIARI
Massimo Cacciari osserva però come il suo non sia un discorso meramente “pacifista”: «Si tratta tuttavia di spendere bene e di non buttare soldi a vanvera. Il progetto di una difesa comune europea è fallito all’inizio della storia comunitaria e ora che senso ha parlarne se non in senso utopistico visto che soltanto pochi anni fa un paese ha bombardato per conto proprio Libia e durante altre crisi ognuno è andato per conto suo?».
Piuttosto, il vero scandalo per lo scrittore e filosofo è lo “scoprire” che l’Europa continua a contare pochissimo nei consessi internazionali, tanto che i negoziati al momento vengono fatti in Turchia: del resto, spiega ancora l’ex Pd, l’Italia sta obbedendo come tutti i Paesi membri Nato ad impegni siglati anni fa. «Questo aumento è soltanto un simbolo di fedeltà al padrone, cioè alla Nato, e quindi agli Stati Uniti. Solo gli imperi aumentano costantemente le spese militari e infatti lo fanno Stati Uniti, Russia e Cina. Se l’Europa fosse un impero potrebbe giustamente aumentarle. Ma la Nato è semplicemente un’organizzazione di difesa militare, non fa politica», aggiunge Cacciari non prima di lanciare un monito-consiglio al Governo Draghi che si appresta a seguire gli impegni Nato nel prossimo Documento di Economia e Finanza. L’Italia ora deve spendere per il welfare, le scuole, il sostegno alle famiglie e la sanità: «Mi sembra che siano tutti impazziti. Ci vuole una politica estera comune europea, veramente unita e forte, che poi si doti giustamente di una politica di sicurezza chiara. Non sono un antimilitarista ma finché non si arriva a questo punto ogni spesa è buttata via».