Sulle pagine de La Verità, Massimo Cacciari parla della protesta degli agricoltori, sottolineando come il settore stia attraversando una “trasformazione globale”. Questa “riguarda l’insieme delle forme della nostra vita. In agricoltura si sta affermando la produzione di quello che, in estrema sintesi, potremmo definire cibo sintetico, sulla scia di ciò sta avvenendo un po’ in tutti i settori. La tecnica, la scienza tecnica, ora produce quella che davvero potremmo chiamare una ‘neo natura’. Non soltanto trasforma le cose naturali, ma le produce anche nei laboratori”. Queste trasformazioni potrebbero produrre “effetti sociali, economici e culturali assolutamente straordinari, ma anche rappresentare straordinari pericoli”.



“Lo stesso vale per l’intelligenza artificiale” secondo il filosofo, che spiega come gli effetti positivi non siano “intrinseci a queste innovazioni”. La fiducia incondizionata nella scienza, secondo Cacciari, non è la via migliore la percorrere. Siamo infatti di fronte “a un rischio, che può essere più o meno calcolato, come lo era per i vaccini. Che cosa si poteva sapere nel medio e lungo periodo delle campagne vaccinali di massa? Si trattava di un rischio calcolato. In questo caso, nel caso del cibo sintetico, questo rischio è moltiplicato all’ennesima potenza”. Secondo l’esperto “c’è un ragionamento da fare che riguarda la nostra salute”.



Cacciari: “Salute e alimenti, interessi economici spaventosi”

Secondo Massimo Cacciari, “il fatto è che queste nuove produzioni nel campo farmaceutico e in quello delle produzioni alimentari, sono dominate da interessi economici spaventosi. Bisogna rendersi conto anche di questo. Ci sono gruppi economici, finanziari, ci sono fondi di potenza incredibili che dominano la produzione di questi fattori”. Per questo “possono esercitare il loro potere, che è rivolto essenzialmente a fare profitto, a prescindere da ogni altra considerazione. Non si tratta più di qualche piccolo, medio o anche grande monopolio, ma di comparti finanziari e produttivi che negli ultimi periodi hanno fatto profitti strepitosi, continuano a farli al di là di recessioni, inflazioni, epidemie, e quindi possono esecitare un potere straordinario anche sulle scelte politiche”.



Il filosofo crede che lo sbaglio sia idolatrare il progresso scientifico: “Se si tratta la scienza in modo religioso, si commette un errore strepitoso, che contraddice l’esistenza stessa del sapere scientifico, che antidogmatico, si fonda sul dubbio sistematico e anche a volte sul dubbio più angoscioso. Di fronte a svolte di questo genere, noi dobbiamo dubitare: questo è l’atteggiamento scientifico”. Una scienza vera, a detta di Cacciari, si interroga e “solo così troverà i propri limiti. Altrimenti sarà al servizio dei grandi poteri economici e finanziari che stanno sempre più dominando questo pianeta”.