Le intemerate di Massimo Cacciari sul Green Pass e le regole anti-Covid da un lato; le pubblicazioni della famosa casa editrice di Roberto Calasso, l’Adelphi, dall’altro: per il matematico e divulgatore Piergiorgio Odifreddi quanto avvenuto in questi ultimi giorni non è il miglior spot alla scienza. La morte dello scrittore a ridosso della pubblicazione dei suoi ultimi libri di memorie ha fatto il “paio” nelle cronache nazionali con la presa netta di posizione del filosofo ex sindaco Pd contro l’obbligatorietà di Green Pass imposta dal Governo Draghi. Al di là del nesso intrecciato tra i due personaggi in merito alla dozzina di libri di Cacciari editi da Calasso, per Odifreddi ad unirli vi sarebbe anche la strisciante anti-scientifcità.
Nel suo editoriale su “La Stampa” il professore cita Nietzsche per contestare Cacciari e Calasso: «“non ci sono fatti ma solo interpretazioni”, detto altrimenti, la scienza non conta nulla, perché si basa appunto su fatti che non ci sarebbero, e conta solo l’umanesimo che fornisce le interpretazioni chiamate “valori”». Per Odifreddi, i due intellettuali nelle loro opere hanno manifestato «la religione antiscientista ‘alta’ che impregna il mondo culturale italiano».
L’ANTISCIENZA PER ODIFREDDI
Non solo, Calasso e Cacciari rappresentano quasi ‘inconsciamente’ «l’antiscientismo più becero della massa di coloro che di libri non ne leggono nessuno, meno che mai quelli dell’Adelphi, ma che trovano in Cacciari e Calasso la copertura delle loro superstizioni». È durissimo Odifreddi che non ha preso affatto bene le critiche mosse da Cacciari (ma anche da Agamben, Vattimo e diversi altri pensatori italiani) alle disposizioni circa il Green Pass e la gestione delle regole anti-Covid: aver dato il “là” ai negazionisti sul virus è una colpa imperdonabile, secondo il matematico ateo. Il vero problema, e qui mette nel calderone anche le pubblicazioni di Calasso, «è nel credere che oltre all’umanesimo non ci sia nient’altro, o al massimo ci sia soltanto quella caricatura della scienza che alimenta una buona parte del ristrettissimo catalogo scientifico dell’Adelphi». In definitiva, l’uno – Calasso – ha la colpa di aver fatto pubblicare tante opere scientifiche “borderline”, con molti «ciarlatani»; l’altro – Cacciari – si è permesso di criticare l’incriticabile, ovvero il semi-obbligo vaccinale dello Stato.