L’ATTACCO DI MASSIMO CACCIARI ALLE POLITICHE DEL PD: “SONO ARROGANTELLI”
Nei mesi che accompagneranno il Pd verso il nuovo Congresso e il nuovo leader (secondo alcuni anche verso un nuovo simbolo e perfino nome), le discussioni in casa Dem si moltiplicheranno tra temi, istanze e diritti. Ecco, guardando il monito-invito di Massimo Cacciari i prossimi leader del Centrosinistra dovrebbero cambiare radicalmente “prospettiva” per evitare di non fare la “fine” (elettorale) del Partito Radicale. «Sinistra urla al fascismo? Non sono riusciti a siglare uno straccio di intesa con altre forze e sono andati alle elezioni con la matematica certezza di perdere. O comunque non hanno tentato neppure di perdere un po’ di meno», spiega l’ex sindaco di Venezia ed ex Dem, intervistato da “La Verità” dopo la nascita del Governo Meloni.
Secondo Cacciari nel Pd è pieno ancora di esponenti “arroganti”, anzi ancora peggio: «Ma quale superiorità? Si dimostrano spesso arroganti anzi “arrogantelli” ma è tutta una simulazione. Una maschera. Il punto vero è che non sanno assolutamente “come” uscire da questa situazione». Con il Congresso in arrivo il rischio di “perdere” l’occasione storica di rivoluzionare la sinistra, per Cacciari, è sempre dirimente: «Faccia il suo congresso e nomini un nuovo gruppo dirigente al posto di questo manipolo di pseudo capi che hanno condotto il Pd alla situazione attuale».
“I DIRITTI CIVILI NON SONO TUTTO, SENZA…”: COSA HA DETTO L’EX DEM CACCIARI
La realtà di come andranno primarie e Congresso sembrano già “previste” dall’analisi di Massimo Cacciari, tutt’altro che tenero con i suoi ex compagni di partito: «Cercheranno la solita scorciatoia del cambio di segretario punto e basta. Mentre in realtà dovrebbero dar vita a un congresso vero. Dove si confrontano idee e programmi ragionevoli sulla cui base nominare un nuovo gruppo dirigente. Perché quello attuale ha fallito. Se non si riconosce questo fallimento il Pd cercherà inevitabilmente di sopravvivere». Davanti alla riproposizione post-sconfitta elettorale del Segretario Enrico Letta e degli altri protagonisti del Pd, Cacciari si fa ancora più netto: «sinistra schiacciata sui diritti civili invece che sociali? I diritti civili sono una componente importante. Ma non possono essere tutto».
Secondo il filosofo ed ex sindaco, dopo la pesante sconfitta elettorale la sinistra deve avere «strategie in materia di occupazione, di difesa del reddito e sul posizionamento sullo scacchiere internazionale. Cosa che nel dopoguerra la sinistra italiana, nel bene e nel male, ha sempre avuto. Ma anche la sinistra europea. Come in passato la Spd in Germania». Se però non dovessero fare questo “scatto” allora i Dem potranno continuare a gridare contro il Governo Meloni «da qui all’eternità al pericolo del fascismo. Ma con questa politica si arriva al massimo alle percentuali di maggior successo che ha avuto il partito radicale. Dal 4 al 5%». Il problema però interno al Pd è di temi ma anche di persone, elementi che devono essere compresi al più presto se si vuole “recuperare” un rapporto tra il Pd e la gente: «Possono anche virare potentemente sull’ecologia con l’ambizione di arrivare al successo che hanno ottenuto questi partiti in Germania o altrove. Ma di nuovo, ancora una volta, si pone il problema di un cambio di classe dirigente». Chiudendo l’intervista a “La Verità”, Massimo Cacciari insiste su questo ultimo punto in quanto «l’attuale classe dirigente Pd non è minimamente in grado di rappresentare queste istanze. Perché quelle attuali non sono altro che gli avanzi di vecchie culture socialdemocratiche o cattolico popolari. Devono cambiare i loro assetti. Culturali e organizzativi. Se non lo capiscono, e non lo capiscono da anni, il Pd creperà. Cosa posso farci?».