Il noto filosofo Massimo Cacciari in un recente intervento pubblicato sulla Stampa è tornato a criticare, aspramente, la sinistra politica, non solo italiana ma europea. Un declino che affiora fin dalla fine di quella “Guerra a tutti gli effetti, che chiamiamo ‘fredda’”, quando si impose una “linea egemone, dal piano delle politiche economiche e sociali a quello degli equilibri internazionali, che concepisce come unico Ordine globale realisticamente possibile quello (..) americano”.
Secondo Cacciari in quel periodo, pur riconoscendo il valore dell’azione degli USA nei riassetto degli ordini geo politici mondiali ed europei, “discuterne le volontà egemoniche, opporre alla strategia che ne derivava una visione propria, autonoma, europea, policentrica e federale dei rapporti internazionali, tessere un gioco politico-diplomatico di mediazione”. Eppure, le sinitre europee, continua Cacciari, “hanno ‘interiorizzato’ la vittoria americana come essa significasse la conclusione della propria storia. Il solo internazionalismo è diventato quello della globalizzazione assunta come destino”. Si è persa la strada delle “ragioni della lotto politica alle nuove forme di sfruttamento e di disuguaglianza”, come se fossero sparite.
Cacciari: “La sinistra parla di diritti umani, ma…”
Una strada persa, continua nella sua analisi Massimo Cacciari, “come se, nei rapporti politici ed economici contemporanei, nulla più esistesse che separa, divide, mutila la persona umana. E il progresso consistesse nel loro naturale sviluppo”. “Tutto andava ripensato: analisi, strategia, organizzazione. E si è pensato invece che la fine della centralità operaia fosse la fine del lavoro dipendente di massa, nella sue forme anche più servili”.
“Si è pensato a un futuro di generale imborghesimento”, continua Cacciari, “si è pensato che i processi di globalizzazione in atto non solo non avessero in sé tutti i germi per future possibili guerre, ma anzi ne costituissero il più sicuro antidoto”, eppure una cosa è certa, “i fatti stanno clamorosamente smentendo” entrambi i pensieri. “La sinistra europea ha subito e basta il salto d’epoca. Invece di ritrovare in essa le proprie ragioni di essere, vi ha trovato la ragione per scomparire”. E come se non bastasse, continua ancora Cacciari, “le è rimasta l’invocazione a ‘diritti umani’, alla quale non fa riscontro alcun concreto sforzo per renderli positivi. Un vago giusnaturalismo senza leggi positive in grado di impedire che forze politiche ed economiche ne svuotino di fatto i principi”.