“LA SINISTRA NON HA VINTO IN FRANCIA, “MACRON NON PUÒ GOVERNARE CON MELENCHON”: CACCIARI STRONCA LA RETORICA DEL “CAMPO LARGO”

Mentre la Francia si interroga su quale scenario, e soprattutto quale Governo, potrebbe uscire dai complicatissimi risultati emersi nei ballottaggi di domenica scorsa, un dato emerge con chiarezza da queste prime giornate post-voto: la sinistra del Nuovo Fronte Popolare di Melenchon che ha celebrato la vittoria contro Marine Le Pen in realtà non ha né i numeri né la possibilità di governare, almeno stando alle possibili soluzioni formulate dal Presidente Macron. Lo spiega bene oggi in una intervista a “La Repubblica” il filosofo ed ex sindaco del Pd Massimo Cacciari, stroncando la retorica del “campo largo” che immediatamente in Italia ha visto il Centrosinistra esaltare la performance del Nuovo Fronte Popolare in Francia.



«Macron e Melenchon potranno governare insieme? No, e allora di che vittoria parliamo»: sebbene si dica contento che il Rassemblement National non abbia raggiunto la maggioranza assoluta e soprattutto che sia stato superato per numero di seggi da NFP e pure da Ensemble di Macron, Cacciari ammette che una vera vittoria sarebbe quella di governare ma così non avverrà. «Marine Le Pen perde per effetto del meccanismo elettorale francese. Se gli altri si coalizzano al secondo tu sei perduto». Il tema per l’ex Pd è quello che emerge dalla mera osservazione dei risultati sui voti assoluti: l’RN ha preso 10 milioni di voti, ben 4 più di Melenchon e 3 più di Macron, eppure non governerà.



DALLA FRANCIA ALL’ITALIA, IL “CONSIGLIO” DI CACCIARI ALLA SINISTRA: “BASTA COMITATI DI LIBERAZIONE NAZIONALE…”

Ma l’avviso-previsione che Cacciari getta sul prossimo orizzonte della politica francese – ovvero la risoluzione del nodo Governo e le prossime Presidenziali nel 2027 – dovrebbe spaventare la sinistra invece che farla esultare come accade in queste ore: «Se le forze anti destra non sapranno governare Le Pen la prossima volta prenderà il 40 per cento. E la volta dopo il 45».

Sempre a “Repubblica” il filosofo e politologo si immagina che a breve Macron – dimostratosi molto abile nel cogliere tutte le pieghe del sistema elettorale francese – cercherà di formare un governo tecnico a cui il leader di LFI non potrà dire sostanzialmente di no, pena l’impasse totale del Parlamento: ma secondo Cacciari l’Eliseo dovrebbe “stanare” Melenchon dandogli subito l’incarico e dimostrando il grande bluff del Nuovo Fronte Popolare, in quanto il leader della sinistra «non ha né i numeri né le idee per governare autonomamente, e finirebbe per andare a sbattere», ridando pieno spazio al centro di potersi giocare le sue carte contro le ali “estreme”. Dalla Francia all’Italia, la possibile “lezione” che può trarre la sinistra è tutto il contrario del tenore dei commenti di queste ore, da Schlein a Fratoianni e Bonelli fino a Conte: «serve consolidare il minimo di intesa tra Pd e M5s», conclude Cacciari, «senza predicare queste intese come si trattasse di Comitati di liberazione nazionale».