Massimo Cacciari, ospite a Accordi e Disaccordi, ha parlato della instabile situazione internazionale: “Il fenomeno è complesso e riguarda l’ordine dell’intero pianeta. La crisi del Medio Oriente si somma a quella nella frontiera tra il blocco Occidentale e Orientale e, in prospettiva, a quella epocale con la Cina. Le forze politiche incoscienti e consapevoli dovrebbero fare di tutto per tendere a una intesa, una trattativa o quantomeno un cessate il fuoco. Come si fa a non capire che siamo sull’orlo dell’abisso?”, si domanda.



L’Europa non sembrerebbe avere ancora compreso la gravità dello scenario, ma gli Stati Uniti sì. “L’ignoranza del pericolo mi lascia stupefatto. Gli Usa si stanno rendendo conto degli errori commessi in passato di quella che è la prospettiva futura, per cui cercano di disinnescare queste reazioni nucleari in atto. Al momento però stanno facendo grande fatica”. La pace in Medio Oriente in tal senso appare molto lontana. “In Israele dovrebbero essere le autorità palestinesi stesse a sconfiggere Hamas, perché è evidente che siamo di fronte a due leadership politiche che tendono all’impossibile. Da una parte Hamas vuole distruggere lo Stato di Israele, dall’altro lato Israele vuole arrivare a tutti i costi ad una sicurezza nei confini. È un cane che si morde la coda. Soltanto gli americani hanno la capacità, se lo vogliono, di cercare di riavviare un processo di intesa che si è interrotto con i colloqui di Oslo”.



Cacciari: “Pace in Israele possibile solo se imposta da Usa”. Il parere

È necessario però muoversi immediatamente affinché le conseguenze non siano ancora più drammatiche. “Io vedo da tempo il rischio di una escalation mondiale. È una crisi tra grandi potenze. È da considerare che Israele vive e si è consolidata anche dal punto di vista militare grazie al sostegno degli Usa in una visione geopolitica complessiva che hanno sviluppato sul Medio Oriente. Non stiamo vivendo delle crisi locali. In questi casi o si ci abitua al fatto che le guerre vadano avanti in modo localizzato all’infinito oppure si arriva alla guerra globale. È accaduto nel 1914, quando erano in corso una serie di crisi tra le grandi potenze – per lo più europee – per ottenere l’egemonia. Inizialmente la situazione sembrava controllabile, poi è scoppiata la miccia. Anche adesso siamo in una polveriera e se chi dispone delle armi non si controlla, prima o poi scoppia”, ha sottolineato Massimo Cacciari.



È in virtù di ciò che soltanto con il coinvolgimento delle grandi potenze si può porre fine alle guerre. “Le trattative possono partire in qualsiasi momento se c’è l’intenzione. Chiedere una resa incondizionata di Hamas significherebbe la distruzione della realtà palestinese ed è impossibile. Israele dovrebbe essere disposto a cessare l’operazione per favorire il rilascio degli ostaggi e l’avvio dei colloqui. È una prospettiva possibile solo se imposta dagli Usa ed esplicitamente sostenuta da quelle potenze del Medio Oriente come l’Egitto che non sostengono Hamas. Quando passa un oceano di sangue tra le parti, però, è difficile andare oltre senza la distruzione di una delle due. Il tempo è pochissimo”, ha concluso.