CACCIARI CONTESTA LA “SPARATA” DI DRAGHI SUL GAS
«Volete la pace o i condizionatori accesi?»: la domanda-battuta-slogan di Mario Draghi in conferenza stampa sul Def crea ancora polemica politica, specie in chi come Massimo Cacciari ritiene necessario fare capire al popolo italiano come potrà intraprendere la crisi economica e i rincari su gas e bollette nei prossimi mesi (qualora venisse approntato dall’Ue l’embargo totale al gas russo).
Intervistato ad “Otto e Mezzo” su La7, il filosofo ed ex sindaco di Venezia ammette di “esserci rimasto” quando mercoledì scorso il Premier Draghi, incalzato sull’ipotesi di un embargo al gas della Russia, ha spiegato il punto sul tavolo al momento: «Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace, vogliamo che di fronte a queste due cose scegliamo: meglio la pace o il condizionatore d’aria accesso o il termosifone al caldo?». Cacciari contesta la posizione di Draghi e del Governo e puntualizza da Lilli Gruber: «Pace o condizionatore acceso? Mi ha lasciato di sale la battuta del presidente del Consiglio, di sale…».
“IL GOVERNO DICA COME GLI ITALIANI PAGHERANNO LE BOLLETTE”: IL CACCIARI-PENSIERO
Secondo il filosofo Massimo Cacciari, le sanzioni Ue contro la Russia certamente hanno un peso e incidono nell’economia di guerra, «sono uno strumento a cui si è sempre fatto ricorso per indebolire un avversario politico. Sono uno strumento necessario in un momento di guerra».
Detto questo però, è anche noto – rilancia l’ex Pd – che le sanzioni colpiscono in maniera diversa chi le compie: «per niente gli Stati Uniti, poco la Francia, molto la Germania, moltissimo l’Italia, forse il paese più penalizzato dalle sanzioni». Per questo motivo, secondo Cacciari, l’uscita del Premier Draghi sui condizionatori in realtà sottende un problema ben più grande che va assolutamente capito e risolto circa l’enorme conseguenza economica che avrebbe uno stop totale al gas di Putin. «A me che aumentino le tariffe di 3 volte può importare poco. Ad alcuni fortunati importa molto poco, al 60-70% del popolo italiano importa moltissimo perché non ha i soldi per pagare le bollette», conclude il ragionamento l’ex sindaco di Venezia. Per Cacciari, in soldoni, il governo deve spiegare concretamente «come fanno le persone a pagare le bollette. Il governo dica come pagherà le bollette e la benzina per andare al lavoro, invece di fare battute ridicole. Molti italiani fanno sacrifici grandissimi, mentre altri non fanno nessun sacrificio».