Il professor Massimo Cacciari, filosofo, apostrofa duramente i progetti dei presidenti di Regione che vorrebbero chiudere arbitrariamente i confini in caso di riapertura dai primi di giugno. Si è parlato della Sardegna che non vorrebbe ospitare persone provenienti dalla Lombardia in vacanza, con tanto di sdegnata reazione del sindaco di Milano, Beppe Sala. A “Un giorno da Pecora“, trasmissione condotta su Rai Radio1 da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, Cacciari ha definito ridicolo il proponimento dei governatori che vorrebbero sbarrare l’ingresso nelle loro Regioni: “I presidenti delle regioni vogliono fare gli statisti ma non hanno alcun potere di dire chi può andare o meno nella sua regione, vogliamo scherzare? Non è questione di dare ragione al ministro Boccia, ha ragione anche un bambino che in quinta elementare ha studiato qualcosa del nostro assetto istituzionale. Queste non sono richieste, sono comiche, cerchiamo di non ridere troppo in un momento come questo. Già lo abbiamo fatto con gli affetti stabili, gli assistenti civici e altro”.
CACCIARI: “CONFUSIONE ISTITUZIONALE INCREDIBILE”
Secondo Cacciari, l’emergenza coronavirus ha mandato in tilt l’assetto istituzionale, provocando delle alzate di testa dei poteri locali e delle proposte che sarebbero state considerate poco più che degli scherzi in passato, e che oggi diventano invece credibili esperimenti sociali: “Ormai,” ha sottolineato Cacciari a “Un giorno da pecora”, “viviamo una confusione istituzionale incredibile. Non avendo messo mano ad un serio riassetto tra i vari livelli dello Stato, in situazioni di crisi si tende a delirare, si delira e nessuno si è tirato indietro in questo delirio. Ha delirato il governo che ha pensato di gestire tutta questa situazione da Roma negli stessi termini per tutto il Paese, invece di differenziarlo a secondo del territorio. E ora delira qualche presidente della Regione che dice di non far entrare qualcuno”. E secondo Cacciari non è una situazione da cui se ne esce con le buone: “Chi ragiona così può essere riportato alla ragione solo sculacciandolo. E io temo che tutti verranno dolorosamente sculacciati se a settembre ci saranno qualche milione di disoccupati in più e un crollo del potere di acquisto”.