Tanti i temi trattati da Massimo Cacciari nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Non è l’arena. Il filosofo si è soffermato anche sulla situazione in casa Partito Democratico, con i dem impegnati nella corsa alle primarie per il dopo Letta. Ebbene, l’ex sindaco di Venezia ha confidato che non andrà a votare per eleggere il nuovo segretario: “No, non andrò a votare. Perchè non ho capito assolutamente che cosa distingua i contendenti, oltre al discorso di rifondare, rifare e ricostruire”.



Incalzato da Massimo Giletti, Cacciari ha ammesso di non aver notato differenze tra i candidati alla segreteria Pd, tanto da spingerlo a non recarsi al seggio: “Non ho capito che cosa li distingua, cosa intendano sulle cose fondamentali: quali politiche fiscali, quali politiche del lavoro e dell’occupazione, come cambiare il reddito di cittadinanza, sulle grandi questioni internazionali, come questa guerra in corso che ci sta sanzionando in maniera incredibile. Non ho capito nulla di tutto ciò”.



Massimo Cacciari bacchetta il Pd

Non è la prima volta che Cacciari stronca la linea del Partito Democratico. L’ex primo cittadino di Venezia aveva speso parole piuttosto forti anche in una recente intervista ai microfoni del Fatto Quotidiano: “Il congresso del Pd è un dramma senza contenuti. Le sembra ci si possa appassionare?”. Cacciari aveva confermato la mancanza di idee nel partito di sinistra, considerando che i due maggiori contendenti – Bonaccini e Schlein – sono della stessa regione, della stessa istituzione e l’una è stata scelta dall’altro come sua più prossima collaboratrice: “Qual è la prospettiva italiana in Europa, quale Europa vogliono Schlein e Bonaccini, oltre a dire che sovranisti e populisti sono cattivi? All’interno dei partiti della maledetta prima repubblica, anche l’ultimo segretario di sezione incominciava il suo discorso parlando di Cina, Vietnam, Stati Uniti, Alaska, prima di occuparsi del suo quartiere. Faceva pure ridere, ma adesso me ne viene una nostalgia pazzesca…”.

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